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mercoledì 1 febbraio 2017

"SU REY" Ju 19,14-15


 


2 commenti:

  1. S. FAUSTI – Si dice il giorno del giudizio del re : la vigilia della Pasqua. E' il giorno in cui si immola l'agnello.
    Il suo sangue libera dalla morte quelli che ne sono aspersi, quando il Signore passa per far giustizia di tutti gli idoli. Giovanni Battista lo aveva proclamato l'Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo (1,29-36): in quanto Agnello sacrificato, Egli è Messia e Figlio di Dio, che ci immerge nello Spirito Santo.
    Si dice anche l'ora del giudizio: E' l'ora, verso la quale il Vangelo tende fin dall'inizio : la stessa ora sesta, nella quale Gesù, stanco, sedette al pozzo per offrire l'acqua zampillante dello Spirito (4,6).
    E' mezzogiorno, quando il sole brilla nel suo pieno fulgore , è l'ora in cui appare nel mondo la Gloria, principio e fine di tutto.
    Da “quell'ora” inizia la nuova umanità dei figli di Dio.
    In questa dichiarazione su Gesù risuonano i vari titoli emersi lungo il racconto del Vangelo : Egli è il Messia, l'Agnello, il Servo, il Figlio di Dio, il Giudice, lo Sposo.
    Dire sì al suo eterno sì è accogliere la salvezza, entrare con Lui nella Gloria, diventare figli di Dio.
    “Leva, leva” La nostra risposta è di levarlo, toglierlo di mezzo.
    Così l'Agnello che leva il peccato del mondo, è levato di mezzo, con “ oppressione e ingiusta sentenza”(Is 53,8).
    La nostra risposta è il grido di crocifiggerlo. Così Egli, intronizzato re, libera noi che lo condanniamo : “il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di Lui”. (Is 53,5)
    Pilato non ha interesse a crocifiggere questo re innocuo; e neppure desidera piegarsi alla volontà altrui. Lui può crocifiggere, ma non vuole, gli altri vogliono, ma non possono.

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  2. CANTO AL VANGELO (Gv 10,27)
    Alleluia, alleluia.
    Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
    e io le conosco ed esse mi seguono.
    Alleluia.

    VANGELO (Mc 6,1-6)
    Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria.
    + Dal Vangelo secondo Marco
    In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo.
    Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità.
    Gesù percorreva i villaggi d'intorno, insegnando.
    Parola del Signore.

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