S. FAUSTI - “Allora dunque Lo consegno'” E' la conseguenza inevitabile della premessa. Pilato, il potente, deve subirla , perchè non ha deciso secondo coscienza. Gesù, senza essere stato condannato, è consegnato alla morte di croce. Pilato, rappresentante del potere politico, sacrifica la giustizia e perde la sua legittimazione : si riconosce ingiusto. Il suo lavarsi le mani (Mt27,24), non lo giustifica. Evidenzia la sua colpa : davanti all'innocente, nessuno può lavarsene le mani, tantomeno il potente. Alla fine del processo , Pilato fa ciò che non vuole : condanna l'innocente. Ma anche i capi fanno ciò che non vogliono : accettano il dominio di Cesare. Nessuno fa ciò che vuole : ognuno fa ciò che l'altro vuole da lui. Così collaborano nel fare ciò che è male , sino a compiere il massimo male : l'uccisione del giusto. In questo modo, tutti insieme, senza saperlo né volerlo, e per le vie più storte, realizzano il disegno di Dio (At4,27) : intronizzano il re della Gloria. Il vero Re, giusto e libero, compie così la Sua e la nostra Pasqua. Mostrandoci quel Dio che nessuno mai ha visto, ci libera dall'accecamento che ci tiene schiavi della morte.
PRIMA LETTURA (Ml 3,1-4) Entrerà nel suo tempio il Signore, che voi cercate. Dal libro del profeta Malachia Così dice il Signore Dio: "Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate; e l'angelo dell'alleanza, che voi sospirate, eccolo venire, dice il Signore degli eserciti. Chi sopporterà il giorno della sua venuta? Chi resisterà al suo apparire? Egli è come il fuoco del fonditore e come la lisciva dei lavandai. Siederà per fondere e purificare l'argento; purificherà i figli di Levi, li affinerà come oro e argento, perché possano offrire al Signore un'offerta secondo giustizia. Allora l'offerta di Giuda e di Gerusalemme sarà gradita al Signore come nei giorni antichi, come negli anni lontani". Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 23) Vieni, Signore, nel tuo tempio santo. Alzate, o porte, la vostra fronte, alzatevi, soglie antiche, ed entri il re della gloria. Vieni, Signore, nel tuo tempio santo. Chi è questo re della gloria? Il Signore forte e valoroso, il Signore valoroso in battaglia Vieni, Signore, nel tuo tempio santo. Alzate, o porte, la vostra fronte, alzatevi, soglie antiche, ed entri il re della gloria. Vieni, Signore, nel tuo tempio santo. Chi è mai questo re della gloria? Il Signore degli eserciti è il re della gloria. Vieni, Signore, nel tuo tempio santo.
SECONDA LETTURA (Eb 2,14-18) Doveva rendersi in tutto simile ai fratelli. Dalla lettera agli Ebrei Poiché i figli hanno in comune il sangue e la carne, anche Cristo allo stesso modo ne è divenuto partecipe, per ridurre all'impotenza mediante la morte colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo, e liberare così quelli che, per timore della morte, erano soggetti a schiavitù per tutta la vita. Egli infatti non si prende cura degli angeli, ma della stirpe di Abramo si prende cura. Perciò doveva rendersi in tutto simile ai fratelli, per diventare un sommo sacerdote misericordioso e degno di fede nelle cose che riguardano Dio, allo scopo di espiare i peccati del popolo. Infatti, proprio per essere stato messo alla prova e avere sofferto personalmente, egli è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova. Parola di Dio.
CANTO AL VANGELO (Lc 2,30.32) Alleluia, alleluia. I miei occhi han visto la tua salvezza: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele. Alleluia.
VANGELO (Lc 2,22-40) I miei occhi hanno visto la tua salvezza. + Dal Vangelo secondo Luca Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore - come è scritto nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore - e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore. Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d'Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch'egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele». Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione - e anche a te una spada trafiggerà l'anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori». C'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuele, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui. Parola del Signore.
S. FAUSTI - “Allora dunque Lo consegno'” E' la conseguenza inevitabile della premessa.
RispondiEliminaPilato, il potente, deve subirla , perchè non ha deciso secondo coscienza.
Gesù, senza essere stato condannato, è consegnato alla morte di croce.
Pilato, rappresentante del potere politico, sacrifica la giustizia e perde la sua legittimazione : si riconosce ingiusto. Il suo lavarsi le mani (Mt27,24), non lo giustifica.
Evidenzia la sua colpa : davanti all'innocente, nessuno può lavarsene le mani, tantomeno il potente.
Alla fine del processo , Pilato fa ciò che non vuole : condanna l'innocente.
Ma anche i capi fanno ciò che non vogliono : accettano il dominio di Cesare.
Nessuno fa ciò che vuole : ognuno fa ciò che l'altro vuole da lui.
Così collaborano nel fare ciò che è male , sino a compiere il massimo male : l'uccisione del giusto.
In questo modo, tutti insieme, senza saperlo né volerlo, e per le vie più storte, realizzano il disegno di Dio (At4,27) : intronizzano il re della Gloria.
Il vero Re, giusto e libero, compie così la Sua e la nostra Pasqua.
Mostrandoci quel Dio che nessuno mai ha visto, ci libera dall'accecamento che ci tiene schiavi della morte.
RispondiEliminaPRIMA LETTURA (Ml 3,1-4)
Entrerà nel suo tempio il Signore, che voi cercate.
Dal libro del profeta Malachia
Così dice il Signore Dio: "Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate; e l'angelo dell'alleanza, che voi sospirate, eccolo venire, dice il Signore degli eserciti.
Chi sopporterà il giorno della sua venuta? Chi resisterà al suo apparire? Egli è come il fuoco del fonditore e come la lisciva dei lavandai.
Siederà per fondere e purificare l'argento; purificherà i figli di Levi, li affinerà come oro e argento, perché possano offrire al Signore un'offerta secondo giustizia.
Allora l'offerta di Giuda e di Gerusalemme sarà gradita al Signore come nei giorni antichi, come negli anni lontani".
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 23)
Vieni, Signore, nel tuo tempio santo.
Alzate, o porte, la vostra fronte,
alzatevi, soglie antiche,
ed entri il re della gloria.
Vieni, Signore, nel tuo tempio santo.
Chi è questo re della gloria?
Il Signore forte e valoroso,
il Signore valoroso in battaglia
Vieni, Signore, nel tuo tempio santo.
Alzate, o porte, la vostra fronte,
alzatevi, soglie antiche,
ed entri il re della gloria.
Vieni, Signore, nel tuo tempio santo.
Chi è mai questo re della gloria?
Il Signore degli eserciti è il re della gloria.
Vieni, Signore, nel tuo tempio santo.
SECONDA LETTURA (Eb 2,14-18)
Doveva rendersi in tutto simile ai fratelli.
Dalla lettera agli Ebrei
Poiché i figli hanno in comune il sangue e la carne, anche Cristo allo stesso modo ne è divenuto partecipe, per ridurre all'impotenza mediante la morte colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo, e liberare così quelli che, per timore della morte, erano soggetti a schiavitù per tutta la vita.
Egli infatti non si prende cura degli angeli, ma della stirpe di Abramo si prende cura.
Perciò doveva rendersi in tutto simile ai fratelli, per diventare un sommo sacerdote misericordioso e degno di fede nelle cose che riguardano Dio, allo scopo di espiare i peccati del popolo.
Infatti, proprio per essere stato messo alla prova e avere sofferto personalmente, egli è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova.
Parola di Dio.
CANTO AL VANGELO (Lc 2,30.32)
RispondiEliminaAlleluia, alleluia.
I miei occhi han visto la tua salvezza:
luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele.
Alleluia.
VANGELO (Lc 2,22-40)
I miei occhi hanno visto la tua salvezza.
+ Dal Vangelo secondo Luca
Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore - come è scritto nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore - e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d'Israele, e lo Spirito Santo era su di lui.
Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore.
Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch'egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui.
Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione - e anche a te una spada trafiggerà l'anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».
C'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuele, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere.
Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret.
Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.
Parola del Signore.