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mercoledì 15 febbraio 2017

"SANGRE Y AGUA" JU 19, 31- 35a




3 commenti:

  1. S. FAUSTI – Gesù, “innalzato da terra”, espelle il capo di questo mondo e diventa centro di attrazione per tutti (12,31) : dopo il ritorno del Figlio al Padre, inizia, dietro di Lui, quello dei fratelli. Giovanni pone come fonte di questo cammino la contemplazione del Trafitto.
    Il Figlio dell'uomo squarciato dalla lancia è l'apertura del cielo su ogni figlio d'uomo.
    Attraverso la fessura del Suo fianco esce l'acqua che ci disseta e noi entriamo nel mistero di Dio.
    Noi cerchiamo segni e prodigi. Il Vangelo ci presenta invece il prodigio di un Dio che ama così.
    Il colpo di lancia non serve ad accertare la morte di Gesù, già constatata a vista.
    Produce invece la ferita dalla quale scrutiamo l'abisso d'Amore da cui veniamo, il sangue da cui nasciamo e l'acqua di cui viviamo.
    Questa scena sviluppa la precedente, dove Gesù ci consegna lo Spirito, e forma un dittico con la seguente, dove il Suo Corpo, come chicco di grano deposto sotto terra, produce molto frutto (12,24).
    I pagani, insieme ai giudei che hanno consegnato loro Gesù, (18,28), sono visti come esecutori del disegno di Dio. Già lo hanno proclamato re (18,33-19,16) e intronizzato sulla croce (19, 17-22) si sono spartite le Sue vesti e sorteggiata la tunica(19,23-24). Ora lo trattano, senza saperlo da Agnello pasquale, al quale “osso non sarà rotto”(Es 12,46) e ne fanno il misterioso Trafitto, dal quale si riversa uno Spirito di grazia e di consolazione su quanti lo contemplano (Zc 12,10).
    Da Lui infatti scaturisce per Gerusalemme una sorgente zampillante che lava peccato e impurità
    (Zc 13,1). Allora il Signore dirà del Suo popolo : “Questo è il mio popolo” e questo dirà finalmente : “Il Signore è il mio Dio “ (Zc 13,9). “In quel giorno non vi sarà né luce né freddo, né gelo. Sarà un unico giorno. Il Signore lo conosce ; non ci sarà né giorno né notte ; verso sera risplenderà la luce. In quel giorno acque vive sgorgheranno da Gerusalemme e scenderanno parte verso il mar orientale e parte verso il mar Mediterraneo, sempre, estate e inverno. Il Signore sarà Re di tutta la terra e ci sarà il Signore soltanto, e solanto il Suo Nome” (Zc 14,6-9).
    Il Corpo di Gesù, Figlio dell'uomo e Figlio di Dio, è il vero Santuario (2,21).
    Il Suo fianco trafitto è il lato del Tempio da cui fluisce il grande fiume che risana e fa rivivere terra e mare, producendo alberi che fruttificano dodici mesi l'anno. I loro frutti sono cibo ad ogni fame, le loro foglie medicina ad ogni male (Ez 47,1-12 Ap22,2).
    L'apertura del fianco del Crocifisso corrisponde allo squarciarsi del velo del santuario ricordato negli altri Vangeli : abolendo ogni separazione, stabilisce comunione tra Dio e uomo.
    La lancia del soldato apre la porta del grande passaggio, dal quale Dio esce verso l'uomo e l'uomo entra in Dio.
    Inizia la Pasqua definitiva e la Nuova Alleanza, la nuova creazione e l'effusione dello Spirito.
    Ciò che in Gesù è compiuto, inaugura il nostro futuro. Dal Figlio infatti viene l'acqua viva per i fratelli. “Da quell'ora” essi continueranno nel mondo la Sua stessa missione , in cammino verso “l'ora”, che deve compiersi in tutti, come in Lui e grazie a Lui.
    Il racconto inizia con la richiesta di Pilato di far rompere le gambe ai crocifissi, perchè non restino esposti il giorno grande di quel sabato. I soldati spezzano le gambe ai due con Gesù (31-32).
    Ma non a Lui, perchè già morto. Dall' Acqua che viene dal Sangue , dallo Spirito che viene dalla Carne offerta per noi, nasce la Chiesa. Essa è generata dall'alto (3,3). Non da volontà di uomo, né da carne, né da sangue, (1,13) ma dall'amore di Dio nella Carne del Figlio che, versando il Sangue, dà il Suo Spirito. Così anche noi possiamo continuare la Sua opera : vivere l'amore del Padre verso i fratelli.

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  2. CANTO AL VANGELO
    Alleluia, alleluia.
    Il Padre del Signore nostro Gesù Cristo illumini gli occhi del nostro cuore
    per farci comprendere a quale speranza ci ha chiamati.
    Alleluia.

    VANGELO (Mc 8,22-26)
    Il cieco fu guarito e vedeva chiaramente ogni cosa.
    + Dal Vangelo secondo Marco
    In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero a Betsàida, e gli condussero un cieco, pregandolo di toccarlo.
    Allora prese il cieco per mano, lo condusse fuori dal villaggio e, dopo avergli messo della saliva sugli occhi, gli impose le mani e gli chiese: «Vedi qualcosa?».
    Quello, alzando gli occhi, diceva: «Vedo la gente, perché vedo come degli alberi che camminano».
    Allora gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide chiaramente, fu guarito e da lontano vedeva distintamente ogni cosa.
    E lo rimandò a casa sua dicendo: «Non entrare nemmeno nel villaggio».
    Parola del Signore.

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  3. PRIMA LETTURA (Gen 8,6-13.20-22)
    Ecco, la superficie del suolo era asciutta.
    Dal libro della Genesi
    Trascorsi quaranta giorni, Noè aprì la finestra che aveva fatto nell'arca e fece uscire un corvo. Esso uscì andando e tornando, finché si prosciugarono le acque sulla terra.
    Noè poi fece uscire una colomba, per vedere se le acque si fossero ritirate dal suolo; ma la colomba, non trovando dove posare la pianta del piede, tornò a lui nell'arca, perché c'era ancora l'acqua su tutta la terra. Egli stese la mano, la prese e la fece rientrare presso di sé nell'arca.
    Attese altri sette giorni e di nuovo fece uscire la colomba dall'arca e la colomba tornò a lui sul far della sera; ecco, essa aveva nel becco una tenera foglia di ulivo. Noè comprese che le acque si erano ritirate dalla terra.
    Aspettò altri sette giorni, poi lasciò andare la colomba; essa non tornò più da lui.
    L'anno seicentouno della vita di Noè, il primo mese, il primo giorno del mese, le acque si erano prosciugate sulla terra; Noè tolse la copertura dell'arca ed ecco, la superficie del suolo era asciutta.
    Nel secondo mese, il ventisette del mese, tutta la terra si era prosciugata.
    Dio ordinò a Noè: «Esci dall'arca tu e tua moglie, i tuoi figli e le mogli dei tuoi figli con te.
    Tutti gli animali d'ogni carne che hai con te, uccelli, bestiame e tutti i rettili che strisciano sulla terra, falli uscire con te, perché possano diffondersi sulla terra, siano fecondi e si moltiplichino su di essa».
    Noè uscì con i figli, la moglie e le mogli dei figli.
    Tutti i viventi e tutto il bestiame e tutti gli uccelli e tutti i rettili che strisciano sulla terra, secondo le loro specie, uscirono dall'arca.
    Allora Noè edificò un altare al Signore; prese ogni sorta di animali puri e di uccelli puri e offrì olocausti sull'altare.
    Il Signore ne odorò il profumo gradito e disse in cuor suo: «Non maledirò più il suolo a causa dell'uomo, perché ogni intento del cuore umano è incline al male fin dall'adolescenza; né colpirò più ogni essere vivente come ho fatto.
    Finché durerà la terra, seme e mèsse, freddo e caldo, estate e inverno, giorno e notte non cesseranno».
    Parola di Dio.

    SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 115)
    A te, Signore, offrirò un sacrificio di ringraziamento.
    Che cosa renderò al Signore
    per tutti i benefici che mi ha fatto?
    Alzerò il calice della salvezza
    e invocherò il nome del Signore.
    A te, Signore, offrirò un sacrificio di ringraziamento.
    Adempirò i miei voti al Signore,
    davanti a tutto il suo popolo.
    Agli occhi del Signore è preziosa
    la morte dei suoi fedeli.
    A te, Signore, offrirò un sacrificio di ringraziamento.
    Adempirò i miei voti al Signore
    davanti a tutto il suo popolo,
    negli atri della casa del Signore,
    in mezzo a te, Gerusalemme.
    A te, Signore, offrirò un sacrificio di ringraziamento

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