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martedì 7 febbraio 2017

"INSCRIPCIÓN" JU 19, 19-20



1 commento:

  1. S. FAUSTI – La croce è il trono di Colui che è venuto sull'asinello. Il titolo, posto in alto, è l'epigrafe, la didascalia, la parola che ne svela la verità. Parola presa dal latino , indica il motivo della condanna. Scritta da Pilato a dileggio del Messia e dei capi giudei, ora diviene titolo di Gloria.
    Per sei volte nei v. 19-22 ricorre il vocabolo “scrivere”. Richiama la “Scrittura”; quanto in essa è scritto, è pienamente comprensibile dalla croce, chiave di lettura di tutta la Rivelazione.
    La carne del Crocifisso realizza ogni parola di Dio : è la Parola stessa.
    Il Crocifisso è la nuova Scrittura, da leggere e contemplare, da masticare e assimilare; in essa si manifesta l'amore estremo di Dio.
    Tutto ciò che è stato scritto, lì è compiuto: ogni lettera è diventata Spirito e Vita.
    Per questo Paolo dice di non conoscere altro se non Gesù, il Messia Crocifisso (1 Cor2,2).
    In Lui sono nascosti tutti i tesori della Sapienza e della Scienza (Col 2,3), in Lui abita corporalmente tutta la pienezza della divinità (Col 2,9).
    La Sua Carne è l'Epifania di Dio.
    L'annuncio di Paolo non fa che de-scrivere , dipingere al vivo, il Crocifisso
    (Gal 3,1).
    Egli è tutta la Scrittura.
    La croce è il distintivo necessario di Dio nel Suo Amore per questo mondo perduto.
    “Bisogna” che il Figlio dell'uomo sia innalzato (3,14): solo la sua vista è antidoto al veleno della menzogna antica.
    La croce infatti è la distanza infinita che Dio ha posto tra se stesso e ogni nostra immagine di Lui.
    Gesù significa il 'Signore salva'.
    Sulla croce Gesù realizza il Suo Nome . È il Signore che salva l'uomo.
    Tutta la Scrittura si capisce alla luce del mistero pasquale di Gesù (2,22- 13,19- 14,29- 16,4): Mosè, i profeti e i Salmi parlano della necessità della Passione del Messia.
    Il Pastore regna in quanto 'Agnello che toglie il peccato del mondo' (1,29).
    La Sua croce rappresenta insieme l'odio del mondo e l'Amore incondizionato di Dio, che vince il male con il bene. Questo è il Suo modo di essere Re.
    Sulla croce si compie quanto profetò Zaccaria :”Il Signore sarà Re di tutta la terra e ci sarà il Signore soltanto, e soltanto il Suo Nome” (Zac 14,9).
    La nuova Scrittura è leggibile in ogni lingua.E' scritta in ebraico, lingua della promessa, perché i religiosi non presumano, ma accolgano la salvezza;
    in latino,lingua dei dominatori, perchè i potenti siano convinti di impotenza;
    in greco, lingua dei sapienti, perchè conoscano la propria stoltezza.
    Così tutti siamo salvati per grazia.
    Guardando la croce, ogni lingua proclama che :”Gesù è il Signore” “il Nome al di sopra di ogni altro nome” (Fil 2,9-11).
    Dicono a Pilato di cambiare il titolo, scrivendo che è un sedicente re dei giudei. Pilato non cambia . La scritta resta immutabile. Questa è la nuova Scrittura, universale ed eterna. Ciò che è stato scritto allora, rimane valido per sempre: chi contempla il Crocifisso vede a viso scoperto, la Gloria.

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