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giovedì 4 febbraio 2016

EL BUEN PASTOR Ju 10,10-11


4 commenti:

  1. LETTURA DEL GIORNO
    Dagli Atti degli Apostoli
    At 11, 1-18

    In quei giorni, gli apostoli e i fratelli che stavano in Giudea vennero a sapere che anche i pagani avevano accolto la parola di Dio. E, quando Pietro salì a Gerusalemme, i fedeli circoncisi lo rimproveravano dicendo: «Sei entrato in casa di uomini non circoncisi e hai mangiato insieme con loro!».

    Allora Pietro cominciò a raccontare loro, con ordine, dicendo: «Mi trovavo in preghiera nella città di Giaffa e in estasi ebbi una visione: un oggetto che scendeva dal cielo, simile a una grande tovaglia, calata per i quattro capi, e che giunse fino a me. Fissandola con attenzione, osservai e vidi in essa quadrupedi della terra, fiere, rettili e uccelli del cielo. Sentii anche una voce che mi diceva: "Coraggio, Pietro, uccidi e mangia!". Io dissi: "Non sia mai, Signore, perché nulla di profano o di impuro è mai entrato nella mia bocca". Nuovamente la voce dal cielo riprese: "Ciò che Dio ha purificato, tu non chiamarlo profano". Questo accadde per tre volte e poi tutto fu tirato su di nuovo nel cielo. Ed ecco, in quell'istante, tre uomini si presentarono alla casa dove eravamo, mandati da Cesarèa a cercarmi. Lo Spirito mi disse di andare con loro senza esitare. Vennero con me anche questi sei fratelli ed entrammo in casa di quell'uomo. Egli ci raccontò come avesse visto l'angelo presentarsi in casa sua e dirgli: "Manda qualcuno a Giaffa e fa' venire Simone, detto Pietro; egli ti dirà cose per le quali sarai salvato tu con tutta la tua famiglia". Avevo appena cominciato a parlare quando lo Spirito Santo discese su di loro, come in principio era disceso su di noi. Mi ricordai allora di quella parola del Signore che diceva: "Giovanni battezzò con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo". Se dunque Dio ha dato a loro lo stesso dono che ha dato a noi, per aver creduto nel Signore Gesù Cristo, chi ero io per porre impedimento a Dio?».

    All'udire questo si calmarono e cominciarono a glorificare Dio dicendo: «Dunque anche ai pagani Dio ha concesso che si convertano perché abbiano la vita!».

    VANGELO DEL GIORNO
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 10, 1-10

    In quel tempo, disse Gesù: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è il pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».

    Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.

    Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita a l'abbiano in abbondanza».

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    Come noi sappiamo distinguere una lingua dall’altra, possiamo anche distinguere la voce di Dio e la voce del maligno. La voce di Dio non obbliga mai: Dio si propone, non si impone. Invece la voce cattiva seduce, assale, costringe: suscita illusioni abbaglianti, emozioni allettanti, ma passeggere. All’inizio blandisce, ci fa credere che siamo onnipotenti, ma poi ci lascia col vuoto dentro e ci accusa: “Tu non vali niente”. La voce di Dio, invece, ci corregge, con tanta pazienza, ma sempre ci incoraggia, ci consola: sempre alimenta la speranza. La voce di Dio è una voce che ha un orizzonte, invece la voce del cattivo ti porta a un muro, ti porta all’angolo. (Papa Francesco, Regina Coeli del 3 maggio 2020)

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  2. S. FAUSTI – IL PASTORE BELLO Quelli che non hanno lui come modello, vengono nel recinto solo per sfruttare e rubare le pecore, per immolarle nel loro tempio e distruggerle. Per i capi religiosi il popolo è un gregge su cui spadroneggiare, da sacrificare alla legge, di cui sono i padroni, oltre che le prime vittime.
    GESU' e' il Pastore/Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo(1,29), è venuto per liberare le pecore e dare loro la vita, la sua vita di Figlio.
    GESU' si identifica con il “Pastore Bello”.
    “Bello” significa vero, autentico, buono, che sa fare il proprio lavoro ; richiama però anche qualcosa di piacevole, di bello, appunto.
    E' importante vederne la bellezza e provarne piacere . Questa bellezza salverà il mondo, rendendoci spiacevole ciò che riteniamo piacevole.
    Ora GESU' fa vedere il suo modo di essere Pastore : espone la sua vita a favore delle pecore. Più avanti dirà anche che dispone e depone per loro la sua vita.
    E' la bellezza dell'amore che si mostra in azione!
    Qui non si vuol dire che il pastore offre o dà la sua vita nel senso che muore. Infatti se muore , le pecore sono rapite e disperse. Si vuol dire che la prima caratteristica del Pastore è l'amore e il coraggio con cui difende le pecore : egli, a differenza del mercenario, es-pone per loro la sua vita ad ogni pericolo.

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  3. commenti precedenti : gennaio EL PASTOR DE LAS OVEJAS ES - Ju 10,1-2 ; 10,3-4
    febbraio 10,5-6 ; 10,7; 10, 8-9

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  4. “ L'Evangelista Giovanni aveva presentato nel prologo il Verbo, pieno di Grazia e di Verità dicendo di Lui” Dalla Sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e Grazia su Grazia. perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la Grazia e la Verità vennero per mezzo di Gesù Cristo”(Gv 1,16-17).
    Il Bel Pastore annuncia la Sua Grazia, Egli entra nel recinto del Tempio apertamente, dalla porta e , raccolte le sue pecore le guida, precedendole nel cammino. Esse conoscono la Sua Voce e Lo seguono, sentono la Verità che ispira le Sue Parole e l'Amore che le abita, si fidano di Lui che le conosce una ad una e sa prendersi cura di tutti e di ciascuno.
    Egli manifesterà Se stesso come Via, Verità e Vita, (Gv 14,6 ) attraverso di Lui , Via, si cammina nella Luce della Verità per avere la Vita Vera ed Eterna.
    Nella Sua infinita umiltà si descrive anche come Porta , attraverso di Lui si va verso il Padre, “Nessuno viene al Padre se non per mezzo di Me” (14,6): e si esce a cercare pascoli ed altre pecore, si entra e si esce con libertà.
    Ed ecco la Vita in abbondanza che riceviamo dalla Sua Pienezza, Grazia su Grazia!

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