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giovedì 11 febbraio 2016

"YO PONGO MI VIDA " Ju 10, 17 - 18


3 commenti:

  1. Benedetto XVI - La promessa di un solo pastore e di un solo gregge compare in Matteo nell'invio Missionario del Risorto :"Ammaestrate tutte le nazioni" e in Atti : " Mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea, la Samaria e fino agli estremi confini della terra".
    Al di là di tutte le sue dispersioni, l'umanità può diventare una Cosa Sola a partire dal vero Pastore, dal Logos, che si è fatto Uomo per offrire la Sua Vita, donando così Vita in Abbondanza (10,10)

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  2. Dagli Atti degli Apostoli
    At 4,1-12

    In quei giorni, Pietro e Giovanni stavano parlando al popolo, [dopo la guarigione dello storpio,] quando sopraggiunsero i sacerdoti, il comandante delle guardie del tempio e i sadducèi, irritati per il fatto che essi insegnavano al popolo e annunciavano in Gesù la risurrezione dai morti. Li arrestarono e li misero in prigione fino al giorno dopo, dato che ormai era sera. Molti però di quelli che avevano ascoltato la Parola credettero e il numero degli uomini raggiunse circa i cinquemila.
    Il giorno dopo si riunirono in Gerusalemme i loro capi, gli anziani e gli scribi, il sommo sacerdote Anna, Càifa, Giovanni, Alessandro e quanti appartenevano a famiglie di sommi sacerdoti. Li fecero comparire davanti a loro e si misero a interrogarli: «Con quale potere o in quale nome voi avete fatto questo?».
    Allora Pietro, colmato di Spirito Santo, disse loro: «Capi del popolo e anziani, visto che oggi veniamo interrogati sul beneficio recato a un uomo infermo, e cioè per mezzo di chi egli sia stato salvato, sia noto a tutti voi e a tutto il popolo d'Israele: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi avete crocifisso e che Dio ha risuscitato dai morti, costui vi sta innanzi risanato. Questo Gesù è la pietra, che è stata scartata da voi, costruttori, e che è diventata la pietra d'angolo. In nessun altro c'è salvezza; non vi è infatti, sotto il cielo, altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati».


    Seconda lettura

    Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
    1Gv 3,1-3

    Carissimi, vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui.
    Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è.
    Chiunque ha questa speranza in lui, purifica se stesso, come egli è puro.

    VANGELO DEL GIORNO
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 10,11-18

    In quel tempo, Gesù disse: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario - che non è pastore e al quale le pecore non appartengono - vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore.
    Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore.
    Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    Come è bello e consolante sapere che Gesù ci conosce ad uno ad uno, che non siamo degli anonimi per Lui, che il nostro nome gli è noto! Per Lui non siamo “massa”, “moltitudine”, no. Siamo persone uniche, ciascuno con la propria storia, [e Lui] ci conosce ciascuno con la propria storia, ciascuno con il proprio valore, sia in quanto creatura sia in quanto redento da Cristo. Ognuno di noi può dire: Gesù mi conosce! È vero, è così: Lui ci conosce come nessun altro. Solo Lui sa che cosa c’è nel nostro cuore, le intenzioni, i sentimenti più nascosti. Gesù conosce i nostri pregi e i nostri difetti, ed è sempre pronto a prendersi cura di noi, per sanare le piaghe dei nostri errori con l’abbondanza della sua misericordia. […] Dunque, Gesù Buon Pastore difende, conosce, e soprattutto ama le sue pecore. E per questo dà la vita per loro (cfr Gv 10,15). (Regina Caeli, 25 aprile 2021)

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  3. S. FAUSTI - “Per questo il Padre mi ama, perchè io depongo la mia vita per prenderla di nuovo”
    La stessa Parola che al V.11 significa”es-porre” al V. 15 “dis-porre”, qui significa “de-porre”.
    Gesù depone la sua vita volontariamente. Il suo non è un morire, ma un realizzare la propria esistenza come dono totale d'amore : più forte della morte è l'amore (Ct. 8, 6).
    Il suo deporre la vita ha come fine il riceverla di nuovo .
    Gesù, dando la sua vita, la riceve in pienezza : è uguale al Padre , perchè non solo si sa amato, ma ama i fratelli con il suo stesso amore.
    In Lui la vita diventa ciò che è : circolazione viva d'amore, dono ricevuto e dato.
    Per questo è il Figlio diletto, compimento perfetto dell'Amore del Padre.
    La vita è amore : si realizza nel dono di sé. Il “potere” del Figlio è lo stesso del Padre : quello di amare.
    La croce in Giovanni è vista non come sconfitta, ma come “Gloria”, manifestazione del Dio Amore, che di sua natura si dona.
    Il Figlio ha dal Padre un unico comando : quello di dare la vita come la riceve, di amare come è amato. Sarà il comando che presto darà ai suoi discepoli (13,34) per farli partecipi della sua vita.
    La vita la perdiamo comunque. Ma non è un vuoto a perdere, da riempire il più possibile di cose che pure andranno perse.
    E' un vuoto da rendere, svuotato il più possibile dall'egoismo perchè si riempia d'amore.

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