S. FAUSTI - E' il culmine della rivelazione di Gesù. Corrisponde alla sua affermazione sul Figlio dell'uomo che " siede alla destra della potenza di Dio" (Lc 22, 69) . Il Padre e il Figlio sono piena comunione d'Amore, un unico essere e agire, capire e volere. E' il mistero di Dio che è "Uno", ma non solo . E' perfetta unità tra Padre e Figlio. A chi gli aveva chiesto se è il Cristo, Gesù risponde che lo è , ma in modo "altro" . è l'Altro, Dio stesso, il Figlio che è una cosa sola col Padre.
In quei giorni, quelli che si erano dispersi a causa della persecuzione scoppiata a motivo di Stefano erano arrivati fino alla Fenicia, a Cipro e ad Antiòchia e non proclamavano la Parola a nessuno fuorché ai Giudei. Ma alcuni di loro, gente di Cipro e di Cirène, giunti ad Antiòchia, cominciarono a parlare anche ai Greci, annunciando che Gesù è il Signore. E la mano del Signore era con loro e così un grande numero credette e si convertì al Signore. Questa notizia giunse agli orecchi della Chiesa di Gerusalemme, e mandarono Bàrnaba ad Antiòchia. Quando questi giunse e vide la grazia di Dio, si rallegrò ed esortava tutti a restare, con cuore risoluto, fedeli al Signore, da uomo virtuoso quale era e pieno di Spirito Santo e di fede. E una folla considerevole fu aggiunta al Signore. Bàrnaba poi partì alla volta di Tarso per cercare Sàulo: lo trovò e lo condusse ad Antiòchia. Rimasero insieme un anno intero in quella Chiesa e istruirono molta gente. Ad Antiòchia per la prima volta i discepoli furono chiamati cristiani.
VANGELO DEL GIORNO Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 10,22-30
Ricorreva, in quei giorni, a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era inverno. Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando ci terrai nell'incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente». Gesù rispose loro: «Ve l'ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me. Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».
PAROLE DEL SANTO PADRE Queste parole ci aiutano a comprendere che nessuno può dirsi seguace di Gesù, se non presta ascolto alla sua voce. E questo “ascoltare” non va inteso in modo superficiale, ma coinvolgente, al punto da rendere possibile una vera conoscenza reciproca, dalla quale può venire una sequela generosa, espressa nelle parole «ed esse mi seguono» (v. 27). Si tratta di un ascolto non solo dell’orecchio, ma un ascolto del cuore!” L’amore di Gesù è invincibile! Il maligno, il grande nemico di Dio e delle sue creature, tenta in molti modi di strapparci la vita eterna. Ma il maligno non può nulla se non siamo noi ad aprirgli le porte della nostra anima, seguendo le sue lusinghe ingannatrici. La Vergine Maria ha ascoltato e seguito docilmente la voce del Buon Pastore. Ci aiuti Lei ad accogliere con gioia l’invito di Gesù a diventare suoi discepoli, e a vivere sempre nella certezza di essere nelle mani paterne di Dio. (Regina Caeli, 17 aprile 2016)
BENEDETTO XVI – Gesù di Nazaret – “Ogni cosa mi è stata affidata dal Padre Mio” contiene tutta la Teologia giovannea del Figlio . L'essere Figlio è conoscenza reciproca e unità nel volere. Anche lì il Padre è datore, che però ha affidato ogni cosa al Figlio e proprio così l'ha reso Figlio, uguale a Se Stesso :” Tutte le cose mie sono tue e tutte le cose tue sono mie” (17,10). E anche lì questo dare del Padre raggiunge la sua creazione, il mondo : “Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Suo Unico Figlio”(3,16). Al titolo” Figlio” corrisponde il semplice appellativo “Padre” “Abbà”. Paolo ci fa sapere che i cristiani,in base al dono da parte di Gesù della partecipazione al Suo Spirito di Figlio, sono autorizzati a dire :”Abbà, Padre”. E' chiaro pertanto che questo nuovo modo di pregare dei cristiani è possibile solo a partire da Gesù, da Lui, l'Unigenito !.
S. FAUSTI - E' il culmine della rivelazione di Gesù. Corrisponde alla sua affermazione sul Figlio dell'uomo che " siede alla destra della potenza di Dio" (Lc 22, 69) .
RispondiEliminaIl Padre e il Figlio sono piena comunione d'Amore, un unico essere e agire, capire e volere. E' il mistero di Dio che è "Uno", ma non solo . E' perfetta unità tra Padre e Figlio.
A chi gli aveva chiesto se è il Cristo, Gesù risponde che lo è , ma in modo "altro" . è l'Altro, Dio stesso, il Figlio che è una cosa sola col Padre.
Dagli Atti degli Apostoli
RispondiEliminaAt 11,19-26
In quei giorni, quelli che si erano dispersi a causa della persecuzione scoppiata a motivo di Stefano erano arrivati fino alla Fenicia, a Cipro e ad Antiòchia e non proclamavano la Parola a nessuno fuorché ai Giudei. Ma alcuni di loro, gente di Cipro e di Cirène, giunti ad Antiòchia, cominciarono a parlare anche ai Greci, annunciando che Gesù è il Signore. E la mano del Signore era con loro e così un grande numero credette e si convertì al Signore.
Questa notizia giunse agli orecchi della Chiesa di Gerusalemme, e mandarono Bàrnaba ad Antiòchia. Quando questi giunse e vide la grazia di Dio, si rallegrò ed esortava tutti a restare, con cuore risoluto, fedeli al Signore, da uomo virtuoso quale era e pieno di Spirito Santo e di fede. E una folla considerevole fu aggiunta al Signore.
Bàrnaba poi partì alla volta di Tarso per cercare Sàulo: lo trovò e lo condusse ad Antiòchia. Rimasero insieme un anno intero in quella Chiesa e istruirono molta gente. Ad Antiòchia per la prima volta i discepoli furono chiamati cristiani.
VANGELO DEL GIORNO
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 10,22-30
Ricorreva, in quei giorni, a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era inverno. Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando ci terrai nell'incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente».
Gesù rispose loro: «Ve l'ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me. Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».
PAROLE DEL SANTO PADRE
Queste parole ci aiutano a comprendere che nessuno può dirsi seguace di Gesù, se non presta ascolto alla sua voce. E questo “ascoltare” non va inteso in modo superficiale, ma coinvolgente, al punto da rendere possibile una vera conoscenza reciproca, dalla quale può venire una sequela generosa, espressa nelle parole «ed esse mi seguono» (v. 27). Si tratta di un ascolto non solo dell’orecchio, ma un ascolto del cuore!” L’amore di Gesù è invincibile! Il maligno, il grande nemico di Dio e delle sue creature, tenta in molti modi di strapparci la vita eterna. Ma il maligno non può nulla se non siamo noi ad aprirgli le porte della nostra anima, seguendo le sue lusinghe ingannatrici. La Vergine Maria ha ascoltato e seguito docilmente la voce del Buon Pastore. Ci aiuti Lei ad accogliere con gioia l’invito di Gesù a diventare suoi discepoli, e a vivere sempre nella certezza di essere nelle mani paterne di Dio. (Regina Caeli, 17 aprile 2016)
BENEDETTO XVI – Gesù di Nazaret – “Ogni cosa mi è stata affidata dal Padre Mio” contiene tutta la Teologia giovannea del Figlio . L'essere Figlio è conoscenza reciproca e unità nel volere. Anche lì il Padre è datore, che però ha affidato ogni cosa al Figlio e proprio così l'ha reso Figlio, uguale a Se Stesso :” Tutte le cose mie sono tue e tutte le cose tue sono mie” (17,10). E anche lì questo dare del Padre raggiunge la sua creazione, il mondo : “Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Suo Unico Figlio”(3,16).
RispondiEliminaAl titolo” Figlio” corrisponde il semplice appellativo “Padre” “Abbà”.
Paolo ci fa sapere che i cristiani,in base al dono da parte di Gesù della partecipazione al Suo Spirito di Figlio, sono autorizzati a dire :”Abbà, Padre”. E' chiaro pertanto che questo nuovo modo di pregare dei cristiani è possibile solo a partire da Gesù, da Lui, l'Unigenito !.