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martedì 23 febbraio 2016

"YO Y EL PADRE UNO SOMOS" Ju 10, 30


5 commenti:

  1. S. FAUSTI - E' il culmine della rivelazione di Gesù. Corrisponde alla sua affermazione sul Figlio dell'uomo che " siede alla destra della potenza di Dio" (Lc 22, 69) .
    Il Padre e il Figlio sono piena comunione d'Amore, un unico essere e agire, capire e volere. E' il mistero di Dio che è "Uno", ma non solo . E' perfetta unità tra Padre e Figlio.
    A chi gli aveva chiesto se è il Cristo, Gesù risponde che lo è , ma in modo "altro" . è l'Altro, Dio stesso, il Figlio che è una cosa sola col Padre.

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    1. PAROLE DEL SANTO PADRE
      Queste parole ci aiutano a comprendere che nessuno può dirsi seguace di Gesù, se non presta ascolto alla sua voce. E questo “ascoltare” non va inteso in modo superficiale, ma coinvolgente, al punto da rendere possibile una vera conoscenza reciproca, dalla quale può venire una sequela generosa, espressa nelle parole «ed esse mi seguono» (v. 27). Si tratta di un ascolto non solo dell’orecchio, ma un ascolto del cuore!” L’amore di Gesù è invincibile! Il maligno, il grande nemico di Dio e delle sue creature, tenta in molti modi di strapparci la vita eterna. Ma il maligno non può nulla se non siamo noi ad aprirgli le porte della nostra anima, seguendo le sue lusinghe ingannatrici. La Vergine Maria ha ascoltato e seguito docilmente la voce del Buon Pastore. Ci aiuti Lei ad accogliere con gioia l’invito di Gesù a diventare suoi discepoli, e a vivere sempre nella certezza di essere nelle mani paterne di Dio. (Regina Caeli, 17 aprile 2016)

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    2. Antifona
      Rallegriamoci ed esultiamo, rendiamo gloria al Signore:
      ha preso possesso del suo regno il nostro Dio,
      l’Onnipotente. Alleluia. (Ap 19,7.6)

      Colletta
      Dio onnipotente,
      che ci dai la grazia di celebrare
      il mistero della risurrezione del tuo Figlio,
      concedi a noi di testimoniare con la vita
      la gioia di essere salvati.
      Per il nostro Signore Gesù Cristo.

      Prima Lettura
      Cominciarono a parlare anche ai Greci, annunciando che Gesù è il Signore.
      Dagli Atti degli Apostoli
      At 11,19-26

      In quei giorni, quelli che si erano dispersi a causa della persecuzione scoppiata a motivo di Stefano erano arrivati fino alla Fenicia, a Cipro e ad Antiòchia e non proclamavano la Parola a nessuno fuorché ai Giudei. Ma alcuni di loro, gente di Cipro e di Cirène, giunti ad Antiòchia, cominciarono a parlare anche ai Greci, annunciando che Gesù è il Signore. E la mano del Signore era con loro e così un grande numero credette e si convertì al Signore.
      Questa notizia giunse agli orecchi della Chiesa di Gerusalemme, e mandarono Bàrnaba ad Antiòchia. Quando questi giunse e vide la grazia di Dio, si rallegrò ed esortava tutti a restare, con cuore risoluto, fedeli al Signore, da uomo virtuoso qual era e pieno di Spirito Santo e di fede. E una folla considerevole fu aggiunta al Signore.
      Bàrnaba poi partì alla volta di Tarso per cercare Sàulo: lo trovò e lo condusse ad Antiòchia. Rimasero insieme un anno intero in quella Chiesa e istruirono molta gente. Ad Antiòchia per la prima volta i discepoli furono chiamati cristiani.

      Parola di Dio.

      Salmo Responsoriale
      Dal Sal 86 (87)

      R. Genti tutte, lodate il Signore.
      Oppure:
      R. Alleluia, alleluia, alleluia.

      Sui monti santi egli l'ha fondata;
      il Signore ama le porte di Sion
      più di tutte le dimore di Giacobbe.
      Di te si dicono cose gloriose,
      città di Dio! R.

      Iscriverò Raab e Babilonia
      fra quelli che mi riconoscono;
      ecco Filistea, Tiro ed Etiopia:
      là costui è nato.
      Si dirà di Sion:
      «L'uno e l'altro in essa sono nati
      e lui, l'Altissimo, la mantiene salda». R.

      Il Signore registrerà nel libro dei popoli:
      «Là costui è nato».
      E danzando canteranno:
      «Sono in te tutte le mie sorgenti». R.

      Acclamazione al Vangelo
      Alleluia, alleluia.

      Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
      e io le conosco ed esse mi seguono. (Gv 10,27)

      Alleluia.

      Vangelo
      Io e il Padre siamo una cosa sola.
      Dal Vangelo secondo Giovanni
      Gv 10,22-30

      Ricorreva, in quei giorni, a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era inverno. Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando ci terrai nell'incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente».
      Gesù rispose loro: «Ve l'ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me. Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».

      Parola del Signore.

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  2. BENEDETTO XVI – Gesù di Nazaret – “Ogni cosa mi è stata affidata dal Padre Mio” contiene tutta la Teologia giovannea del Figlio . L'essere Figlio è conoscenza reciproca e unità nel volere. Anche lì il Padre è datore, che però ha affidato ogni cosa al Figlio e proprio così l'ha reso Figlio, uguale a Se Stesso :” Tutte le cose mie sono tue e tutte le cose tue sono mie” (17,10). E anche lì questo dare del Padre raggiunge la sua creazione, il mondo : “Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Suo Unico Figlio”(3,16).
    Al titolo” Figlio” corrisponde il semplice appellativo “Padre” “Abbà”.
    Paolo ci fa sapere che i cristiani,in base al dono da parte di Gesù della partecipazione al Suo Spirito di Figlio, sono autorizzati a dire :”Abbà, Padre”. E' chiaro pertanto che questo nuovo modo di pregare dei cristiani è possibile solo a partire da Gesù, da Lui, l'Unigenito !.

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  3. Barnaba ha un ruolo importante nella gestione pastorale delle prime comunità , sempre guidato dallo Spirito Santo, lavora con Paolo all'evangelizzazione dei greci , di coloro che ascoltavano tramite loro la Parola del Signore e si convertivano. E furono chiamati per primi “cristiani”.
    Gesù nel Tempio , durante la Festa della dedicazione, o delle Luci, si manifesta come Luce del Padre che viene a portare il Dono di Dio ai Suoi figli. Dal vecchio Tempio, ora ricostruito, si era levata la preghiera di Salomone .”Ecco i cieli e i cieli dei cieli non possono contenerti, tanto meno questa casa che io ho costruita!...Siano aperti i Tuoi occhi notte e giorno verso questa casa, verso il luogo di cui hai detto :là sarà il Mio Nome!” (Re 8,27-29).
    Ed ecco Gesù, il Figlio, il cui nome è “Dio Salva” qui, ormai Egli Stesso Nuovo Tempio del Padre, Una cosa Sola con Lui! Egli , secondo la tradizione biblica, parla del Dio Pastore venuto a radunare il Suo gregge e delle pecore che riconoscono la Sua Voce e Lo seguono, Ma intorno Egli trova solo freddezza nei cuori che non Lo riconoscono e un clima invernale che raggela la situazione di rifiuto e di persecuzione , nemmeno alle opere essi credono, perché non sono Sue pecore,
    Sono i capi violenti e bugiardi che opprimono il popolo e davanti alla Libertà del Bel Pastore sentono minacciato il loro potere. Per questo Gesù li richiama e li illumina sulla condizione per poter essere Sue pecore, ascoltare la Sua Voce che guida alla Libertà con Amore. Egli dà certezza che nella Sua mano, che è la Mano del Padre, nessuno può rapirle o rubare, le Sue pecore sono Salve, custodite e difese da Dio , Unità del Padre e del Figlio nello Spirito Santo.

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