S. FAUSTI - Giovanni non riferisce il processo davanti al sinedrio, perché presenta tutta la vita di Gesù come un processo. Allo stesso modo non racconta la Trasfigurazione, perché legge tutto alla luce della Trasfigurazione. Il suo Vangelo è, dall'inizio alla fine, un processo : il processo dell'uomo che accoglie o rifiuta la Parola "Padre". Nel giudizio che noi facciamo su Gesù, il Figlio, è dato il giudizio che noi facciamo su noi stessi. L'uccisione, che di Lui decretiamo ed eseguiamo, svela quella violenza che è nel nostro cuore , la quale decreta ed esegue la nostra condanna , uccidendoci nella nostra verità di figli e fratelli. La sua uccisione però, ci salva. Egli infatti è Pastore, in quanto agnello che toglie il male del mondo.(1,29). Siamo all'ultimo incontro/scontro tra Gesù e i giudei, tra il Figlio e il nostro non volergli essere fratelli. Avviene d'inverno, nella freddezza, anzi nella tempesta che prelude la Passione.Il destino di Gesù, già segnato dall'inizio, è voluto e preordinato da lui stesso, che prende l'iniziativa. Anticipando a questo punto i capi d'accusa, l'evangelista mostra con chiarezza il motivo della sua condanna. Il processo è il luogo di testimonianza della verità. La verità di Gesù è il suo essere Cristo e Figlio di Dio, il suo essere Cristo in quanto Figlio di Dio. Sarà ucciso perchè presenta un Cristo e un Dio "altro" da quello che noi pensiamo. Si pensava allora, e si penserà anche in seguito, a Dio e al suo Messia come a qualcuno che si impone su tutti, con una forza capace di vincere ogni potere avverso, compresa la malattia e la morte. Gesù presenta un Dio e un Messia che non corrisponde alle nostre attese e ai nostri timori . è Signore in quanto servo, è Pastore in quanto mite agnello, è Salvatore in quanto dà la vita . Ci salva mostrando chi è Dio per noi e chi siamo noi per lui : Dio è Padre che ama e noi suoi figli amati nel Figlio, che si fa nostro fratello, nonostante ogni nostra resistenza o rifiuto.
LETTURA DEL GIORNO Dal libro del profeta Geremìa Ger 20,10-13
Sentivo la calunnia di molti: «Terrore all'intorno! Denunciàtelo! Sì, lo denunceremo». Tutti i miei amici aspettavano la mia caduta: «Forse si lascerà trarre in inganno, così noi prevarremo su di lui, ci prenderemo la nostra vendetta».
Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso, per questo i miei persecutori vacilleranno e non potranno prevalere; arrossiranno perché non avranno successo, sarà una vergogna eterna e incancellabile.
Signore degli eserciti, che provi il giusto, che vedi il cuore e la mente, possa io vedere la tua vendetta su di loro, poiché a te ho affidato la mia causa!
Cantate inni al Signore, lodate il Signore, perché ha liberato la vita del povero dalle mani dei malfattori.
VANGELO DEL GIORNO Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 10,31-42
In quel tempo, i Giudei raccolsero delle pietre per lapidare Gesù. Gesù disse loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre; per quale di esse volete lapidarmi?». Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un'opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio». Disse loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: "Io ho detto: voi siete dèi"? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio - e la Scrittura non può essere annullata -, a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: "Tu bestemmi", perché ho detto: "Sono Figlio di Dio"? Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre». Allora cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani. Ritornò quindi nuovamente al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui rimase. Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero». E in quel luogo molti credettero in lui.
PAROLE DEL SANTO PADRE Il Dio fedele non può rinnegare se stesso, non può rinnegare noi, non può rinnegare il suo amore, non può rinnegare il suo popolo, non può rinnegare perché ci ama. Questa è la fedeltà di Dio. Lui è fedele, lui mi conosce, lui mi ama. Mai mi lascerà solo. Mi porta per mano. Cosa posso volere? Cosa di più? Cosa devo fare? Esulta in speranza. Esulta nella speranza, perché il Signore ti ama come padre e come madre. (Messa Santa Marta, 22 marzo 2018)
VEDI Commenti seguenti febbraio "TE HACES DIOS" Ju 10,33-34 "HIJO DE DIOS SOY" Ju 10, 35-37 marzo "Y YO EN EL PADRE" Ju 10,38-39 "ERA VERDAD" Ju 10, 40 - 42
PAROLE DEL SANTO PADRE La riconciliazione è la ri-creazione del mondo. La missione più profonda di Gesù è la redenzione di tutti noi peccatori. E Gesù questo lo fa non con parole, non con gesti, non camminando sulla strada, no! Lo fa con la sua carne. È proprio lui, Dio, che diventa uno di noi, uomo, per guarirci da dentro. […] Questo è il miracolo più grande attraverso il quale Gesù ci ha resi figli di Dio e ci ha dato la libertà dei figli. E proprio per questo noi possiamo dire: “Padre” e lo possiamo dire in libertà. […] Noi, schiavi del peccato, ci ha fatto tutti liberi, ci ha guarito proprio nel fondo della nostra esistenza. (Omelia da Santa Marta, 4 luglio 2013)
S. FAUSTI - Giovanni non riferisce il processo davanti al sinedrio,
RispondiEliminaperché presenta tutta la vita di Gesù come un processo. Allo stesso modo non racconta la Trasfigurazione, perché legge tutto alla luce della Trasfigurazione.
Il suo Vangelo è, dall'inizio alla fine, un processo :
il processo dell'uomo che accoglie o rifiuta la Parola "Padre".
Nel giudizio che noi facciamo su Gesù, il Figlio, è dato il giudizio che noi facciamo su noi stessi. L'uccisione, che di Lui decretiamo ed eseguiamo, svela quella violenza che è nel nostro cuore , la quale decreta ed esegue la nostra condanna , uccidendoci nella nostra verità di figli e fratelli.
La sua uccisione però, ci salva.
Egli infatti è Pastore, in quanto agnello che toglie il male del mondo.(1,29).
Siamo all'ultimo incontro/scontro tra Gesù e i giudei, tra il Figlio e il nostro non volergli essere fratelli.
Avviene d'inverno, nella freddezza, anzi nella tempesta che prelude la Passione.Il destino di Gesù, già segnato dall'inizio, è voluto e preordinato da lui stesso, che prende l'iniziativa.
Anticipando a questo punto i capi d'accusa, l'evangelista mostra con chiarezza il motivo della sua condanna.
Il processo è il luogo di testimonianza della verità. La verità di Gesù è il suo essere Cristo e Figlio di Dio, il suo essere Cristo in quanto Figlio di Dio. Sarà ucciso perchè presenta un Cristo e un Dio "altro" da quello che noi pensiamo.
Si pensava allora, e si penserà anche in seguito, a Dio e al suo Messia come a qualcuno che si impone su tutti, con una forza capace di vincere ogni potere avverso, compresa la malattia e la morte.
Gesù presenta un Dio e un Messia che non corrisponde alle nostre attese e ai nostri timori . è Signore in quanto servo, è Pastore in quanto mite agnello, è Salvatore in quanto dà la vita .
Ci salva mostrando chi è Dio per noi e chi siamo noi per lui : Dio è Padre che ama e noi suoi figli amati nel Figlio, che si fa nostro fratello, nonostante ogni nostra resistenza o rifiuto.
LETTURA DEL GIORNO
RispondiEliminaDal libro del profeta Geremìa
Ger 20,10-13
Sentivo la calunnia di molti:
«Terrore all'intorno!
Denunciàtelo! Sì, lo denunceremo».
Tutti i miei amici aspettavano la mia caduta:
«Forse si lascerà trarre in inganno,
così noi prevarremo su di lui,
ci prenderemo la nostra vendetta».
Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso,
per questo i miei persecutori vacilleranno
e non potranno prevalere;
arrossiranno perché non avranno successo,
sarà una vergogna eterna e incancellabile.
Signore degli eserciti, che provi il giusto,
che vedi il cuore e la mente,
possa io vedere la tua vendetta su di loro,
poiché a te ho affidato la mia causa!
Cantate inni al Signore,
lodate il Signore,
perché ha liberato la vita del povero
dalle mani dei malfattori.
VANGELO DEL GIORNO
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 10,31-42
In quel tempo, i Giudei raccolsero delle pietre per lapidare Gesù. Gesù disse loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre; per quale di esse volete lapidarmi?». Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un'opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio».
Disse loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: "Io ho detto: voi siete dèi"? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio - e la Scrittura non può essere annullata -, a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: "Tu bestemmi", perché ho detto: "Sono Figlio di Dio"? Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre». Allora cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.
Ritornò quindi nuovamente al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui rimase. Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero». E in quel luogo molti credettero in lui.
PAROLE DEL SANTO PADRE
Il Dio fedele non può rinnegare se stesso, non può rinnegare noi, non può rinnegare il suo amore, non può rinnegare il suo popolo, non può rinnegare perché ci ama. Questa è la fedeltà di Dio. Lui è fedele, lui mi conosce, lui mi ama. Mai mi lascerà solo. Mi porta per mano. Cosa posso volere? Cosa di più? Cosa devo fare? Esulta in speranza. Esulta nella speranza, perché il Signore ti ama come padre e come madre. (Messa Santa Marta, 22 marzo 2018)
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"TE HACES DIOS" Ju 10,33-34
"HIJO DE DIOS SOY" Ju 10, 35-37
marzo
"Y YO EN EL PADRE" Ju 10,38-39
"ERA VERDAD" Ju 10, 40 - 42
PAROLE DEL SANTO PADRE
RispondiEliminaLa riconciliazione è la ri-creazione del mondo. La missione più profonda di Gesù è la redenzione di tutti noi peccatori. E Gesù questo lo fa non con parole, non con gesti, non camminando sulla strada, no! Lo fa con la sua carne. È proprio lui, Dio, che diventa uno di noi, uomo, per guarirci da dentro. […] Questo è il miracolo più grande attraverso il quale Gesù ci ha resi figli di Dio e ci ha dato la libertà dei figli. E proprio per questo noi possiamo dire: “Padre” e lo possiamo dire in libertà. […] Noi, schiavi del peccato, ci ha fatto tutti liberi, ci ha guarito proprio nel fondo della nostra esistenza. (Omelia da Santa Marta, 4 luglio 2013)