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giovedì 12 gennaio 2017

"ATADO A CAIFÁS , EL SUMO SACERDOTE" Ju 18,22-24


2 commenti:

  1. S. FAUSTI - “Diede uno schiaffo a Gesù “ E' una delle guardie del tempio, servo dei capi. Sua identità è l'essere suddito, obbediente e cieco.La risposta di Gesù è per lui una ribellione al potere. Effettivamente la verità fa liberi (8,32), è contraria alla falsità che opprime.
    Alla Sua domanda, invece della risposta, Gesù riceve uno schiaffo.
    Così il potere risponde alla verità. Lo schiaffo è un tipo di violenza particolare , che sottolinea l'inferiorità dell'altro.
    Solo tra pari si lotta con impegno, per piegare a proprio vantaggio l'esito incerto.
    L'ideale del potere è mostrarsi tanto forte da tenere assoggettato l'altro senza la necessità di misurarsi con lui.
    In questo schiaffo si può leggere il male più profondo della storia , lo strapotere di chi tiene in schiavitù tutti, servendosi degli schiavi per punire chi è libero e dimostrare a tutti che non vale la pena di opporsi. Posto al centro del racconto, questo schiaffo corrisponde al rinnegamento di Pietro.
    Anche lui ha rinnegato perchè ha confidato nella spada e non nella Parola.
    Il rifiuto della rivelazione ricade su Gesù stesso ; lo schiaffo è anticipo simbolico della croce.
    Se un servo dei capi dà uno schiaffo al suo Cristo, come non pensare ai milioni di cosiddetti cristiani che hanno sterminato l'intero Suo popolo e sterminato i poveri della terra, Suoi fratelli?
    E' una vergogna, abominio senza fine : la consumazione del male.
    Gesù, alla violenza che viene dalla menzogna, risponde con la forza della verità, interpellando la coscienza. L'appuntamento con essa, moralmente ineludibile, fonda la dignità dell'uomo.
    Ma risulta che eludere l'ineludibile sia lo sport preferito delle masse e dei loro capi, almeno per ciò che riguarda la coscienza.
    Gesu invita il servo a usare la ragione (“se male parlai, testimonia”) , a guardarela realtà senza pregiudizi. “Se invece bene, perchè mi percuoti?” In queste parole di Gesù risuona il lamento di tutti i giusti, vittime del male. E' il lamento di Dio stesso, che chiede al Suo popolo che cosa gli ha fatto, per essere trattato così male (Mi 6,3).
    Anna non risponde alla domanda di Gesù. Il potere non conosce dialogo.
    Manda Gesù da Caifa, marito di sua figlia.
    Il Figlio, inviato dall'Amore del Padre per salvare i fratelli, è legato dal loro odio e inviato a chi Lo vuole uccidere. Ma Colui che è schiavo e legato, è l'Amore sovrano, il sovrano dell'amore, libero e vincitore del male.

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  2. CANTO AL VANGELO (cf. Mt 4,23)
    Alleluia, alleluia.
    Gesù annunciava il vangelo del regno
    e guariva ogni sorta di malattie e infermità nel popolo.
    Alleluia.

    VANGELO (Mc 1,40-45)
    La lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.
    + Dal Vangelo secondo Marco
    In quel tempo, venne a Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: "Se vuoi, puoi purificarmi!".
    Ne ebbe compassione, stese la mano, lo toccò e gli disse: "Lo voglio, sii purificato!". E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.
    E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: "Guarda di non dire niente a nessuno; va', invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro".
    Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.
    Parola del Signore.

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