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martedì 24 gennaio 2017

"JESUS SALIÓ" Ju 18,38b-19,5


2 commenti:

  1. S. FAUSTI – Gesù è per Pilato “politicamente” innocente. Per i sacerdoti invece è “religiosamente” colpevole perchè, essendo uomo, si è fatto Figlio di Dio.Pilato cerca di liberare Gesù.
    Pilato decide di fare a Gesù la “grazia pasquale”.In occasione delle celebrazioni pasquali si usava graziare un condannato. Pilato propone di graziare il re dei giudei.
    Il suo gesto, anche se può sembrare opportuno, è contradditorio. Se Gesù è innocente, perchè graziarlo? Chi vuol graziare l'innocente, implicitamente, lo ha già condannato. Si grazia solo un colpevole. Alla fine non gli resterà che togliere la maschera al tipo di potere di cui è vittima e rappresentante : farà grazia al colpevole e condannerà l'Innocente.
    Se Pilato voleva graziare il Re innocente, alla fine Lo ucciderà.
    Lo scambio tra Gesù, Agnello immolato, e Barabba, brigante salvato da morte, è la “grazia pasquale”. L'Innocente muore per il colpevole, il Giusto per l'ingiusto – non solo a causa dell'ingiustizia (Is 52,13-53,12).
    “Gridarono di nuovo”Le folle gridavano pochi giorni prima , al Suo ingresso a gerusalemme, proclamandolo re. Adesso i capi e i loro servi gridano di togliergli la vita.
    Anche Gesù gridò quando diede la vita a Lazzaro (11,43).
    Ora il grido, che condanna a morte Chi dà la vita, libera un condannato a morte.
    Per la “grazia pasquale “ il figlio di nessuno diventa figlio del Padre.
    E il Figlio del Padre diventa Figlio di nessuno.
    E' il divino baratto che ci salva. Il Signore della vita prende su doi sé la nostra morte, e noi, liberati dalla morte, siamo riconsegnati alla vita.
    Vita per morte e morte per vita! Gesù è il servo “schiacciato per le nostre iniquità.Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di Lui; per le Sue piaghe siamo stati guariti”(Is 53,5).
    19- Pilato aveva detto ai capi :”Prendetelo voi”(18,31). Infatti non vuole assumersi la responsabilità di uccidere l'Innocente. Ora anche lui “prende” Gesù .
    Nel racconto della Passione si mostra come tutti i nemici lo “prendono” con violenza, per ucciderlo.
    Pilato , per la sua irresponsabilità, sta ormai facendo il gioco del brigante.
    Chi non ascolta la voce della verità, è tra coloro che sopprimono il giusto.
    La responsabilità di ogni potente è la sua irresponsabilità di fronte all'innocente.
    Per questo è responsabile del male che gli infligge.
    In Mc la flagellazione è direttamente connessa alla crocifissione (15,15) : ne è un anticipo, che accelera la morte del crocifisso.
    In Giovanni invece la parte dell'incoronazione del re. La flagellazione e gli schiaffi fanno da inclusione all'incoronazione regale di Gesù : evidenziano il rifiuto del Re che testimonia la verità.
    Ma Egli è Re proprio perchè è l'Innocente percosso dal male del mondo (Is 50,60; 53,4-7).
    E' l'Agnello che toglie il peccato del mondo(1,29).
    Gesù, coronato di spine, smaschera la regalità dei ladri/briganti e mostra la solenne Maestà del Pastore bello: è il Figlio uguale al Padre, perchè si fa Servo dei fratelli. Alla fine del testo parallelo di Luca, Gesù dice “Io sono in mezzo a voi, come Colui che serve”(Lc 22,27) .
    Non è Pilato a condurre fuori Gesù,è Lui che “esce” come sarà Lui a prendere la croce .
    L'iniziativa è Sua.
    E' l'apparizione pubblica del Messia , con le sue insegne regali, davanti ai capi del popolo.
    In questa uscita, come nella successiva (19,13), c'è il rifiuto delle tenebre che non amano la luce.
    “Ecco l'uomo” suona sarcasmo . Il vostro re è sfigurato e dileggiato, Uomo dei dolori, che ben conosce il patire (Is 53,3).Pilato, volendo irridere i capi, senza saperlo irride anche Cesare, il capo di cui è servo . Credendo di burlare l'altro, smaschera se stesso e i suoi pari.
    Dice infatti la grande verità : ecco l'uomo, come lo riduce il potere dell'uomo sull'uomo.
    Ecco cosa fa il Re di ogni uomo.

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  2. PRIMA LETTURA (Eb 10,1-10)
    Ecco io vengo per fare, o Dio, la tua volontà.
    Dalla lettera agli Ebrei
    Fratelli, la Legge, poiché possiede soltanto un'ombra dei beni futuri e non la realtà stessa delle cose, non ha mai il potere di condurre alla perfezione per mezzo di sacrifici - sempre uguali, che si continuano a offrire di anno in anno - coloro che si accostano a Dio. Altrimenti, non si sarebbe forse cessato di offrirli, dal momento che gli offerenti, purificati una volta per tutte, non avrebbero più alcuna coscienza dei peccati? Invece in quei sacrifici si rinnova di anno in anno il ricordo dei peccati. È impossibile infatti che il sangue di tori e di capri elimini i peccati. Per questo, entrando nel mondo, Cristo dice: Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato. Non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato. Allora ho detto: «Ecco, io vengo - poiché di me sta scritto nel rotolo del libro - per fare, o Dio, la tua volontà».
    Dopo aver detto: Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato, cose che vengono offerte secondo la Legge, soggiunge: Ecco, io vengo a fare la tua volontà. Così egli abolisce il primo sacrificio per costituire quello nuovo. Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell'offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre.
    Parola di Dio
    CANTO AL VANGELO (Mt 11,25)
    Alleluia, alleluia.
    Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra,
    perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.
    Alleluia.

    VANGELO (Mc 3,31-35)
    Chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre.
    + Dal Vangelo secondo Marco
    In quel tempo, giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a chiamarlo.
    Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: «Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano».
    Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre».
    Parola del Signore

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