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mercoledì 22 marzo 2017

"DOS ÁNGELES" Ju 20,12




 

 

4 commenti:

  1. S. FAUSTI - In Maria vediamo come l'amore diventa esperienza del Risorto : “ Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui” (14,21). l'amore infatti rende presente e manifesta l'amato a chi lo ama. “Vedere e toccare” il Signore, riservato a Maria e ai primi discepoli, è anticipo dell'incontro finale e, insieme, rivelazione del suo nuovo modo di essere sempre con noi . È la presenza, spirituale e gloriosa, di Colui che, salito al Padre, ci dà il suo Spirito, perchè anche noi, andando verso i fratelli, andiamo dove Lui è. Il giorno di Pasqua in Giovanni è già il Suo ritornare a noi, come aveva promesso, (16,16-20), per vivere in noi, come noi in Lui. L'opera del Figlio, già perfetta in Lui, continua nei suoi fratelli , il Suo ritorno al Padre sarà pienamente compiuto quando anche noi tutti avremo fatto il Suo stesso cammino. Allora la nostra casa sarà piena di profumo : il sepolcro odorerà di vita e Dio sarà tutto in tutti.
    La presenza dei due Angeli nel sepolcro, descritta pure dagli altri evangelisti, è ricordata da Giovanni come di passaggio, per sottolineare il lutto di Maria.
    La parola dell' Angelo (annunciatore) , testimone della risurrezione, è necessaria.
    Ma qui, come nel racconto della samaritana, si evidenzia l'importanza di giungere all'incontro personale con il Signore. : la fede è quel credere alla parola che diventa esperienza diretta di Colui che parla. Ogni Parola infatti comunica sia ciò di cui si parla, sia Colui che parla.
    Il Vangelo di Giovanni inizia proclamando l'identità tra Gesù e le Sue parole . Egli è la Parola stessa, il Figlio rivelatore del Padre, che si volge a noi per comunicarci se stesso.
    Ogni Parola esteriore suscita una parola interiore : dicendone il nome, fa venire alla luce ciò che è sepolto nel cuore.
    Così la Parola del Figlio, che ascoltiamo nell'orecchio, risveglia in noi la nostra verità profonda : siamo Suoi fratelli, figli dello stesso Padre.

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  2. PRIMA LETTURA
    Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo.
    Dagli Atti degli Apostoli 2,36-41
    [Nel giorno di Pentecoste,] Pietro diceva ai Giudei: «Sappia dunque con certezza tutta la casa di Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso». All'udire queste cose si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?». E Pietro disse loro: «Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo. Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro». Con molte altre parole rendeva testimonianza e li esortava: «Salvatevi da questa generazione perversa!». Allora coloro che accolsero la sua parola furono battezzati e quel giorno furono aggiunte circa tremila persone.
    Parola di Dio.

    SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 32)
    R. Dell'amore del Signore è piena la terra.
    Retta è la parola del Signore
    e fedele ogni sua opera.
    Egli ama la giustizia e il diritto;
    dell'amore del Signore è piena la terra. R.
    Ecco, l'occhio del Signore è su chi lo teme,
    su chi spera nel suo amore,
    per liberarlo dalla morte
    e nutrirlo in tempo di fame. R.
    L'anima nostra attende il Signore:
    egli è nostro aiuto e nostro scudo.
    Su di noi sia il tuo amore, Signore,
    come da te noi speriamo. R.

    CANTO AL VANGELO (Sal 118,24)
    R. Alleluia, alleluia.
    Questo è il giorno fatto dal Signore:
    rallegriamoci ed esultiamo.
    R. Alleluia.

    VANGELO
    Ho visto il Signore e mi ha detto queste cose.
    + Dal Vangelo secondo Giovanni 20,11-18
    In quel tempo, Maria stava all'esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l'hanno posto». Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove l'hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» - che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va' dai miei fratelli e di' loro: "Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro"». Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.
    Parola del Signore.

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  3. PAROLE DEL SANTO PADRE
    Maria soffre doppiamente: anzitutto per la morte di Gesù, e poi per l’inspiegabile scomparsa del suo corpo. È mentre sta china vicino alla tomba, con gli occhi pieni di lacrime, che Dio la sorprende nella maniera più inaspettata. L’evangelista Giovanni sottolinea quanto sia persistente la sua cecità: non si accorge della presenza di due angeli che la interrogano, e nemmeno s’insospettisce vedendo l’uomo alle sue spalle, che lei pensa sia il custode del giardino. E invece scopre l’avvenimento più sconvolgente della storia umana quando finalmente viene chiamata per nome: «Maria!» (Udienza generale, 17 maggio 2017)

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  4. Precede il commento "LLORANDO" Ju 20,11
    e seguono "Y NO SÉ DONDE" Ju 20,13-14
    "MARÍA!" Ju 20,15-16
    "SUBO A MI PADRE" Ju 20, 17
    "LAS NUEVAS" Ju 20,18

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