S. FAUSTI - L'ora del compimento è venuta. La carne del Verbo, riposando nel grembo della terra, la lievita della Sua vita e dà inizio al mondo nuovo. L'eredità del Figlio attende di essere accolta da tutti i fratelli, come dal discepolo amato. Nel frattempo è preparazione della Pasqua. Il dono di Dio è già perfetto. Ma per noi è ancora nascosto, come il seme sotto terra. Questa terra è ormai ciascuno di noi, che prende e mangia il Suo Corpo dato per noi. Il tempo che ci è dato di vivere , è ormai “preparazione” della Pasqua , nostra e di tutto il creato. La creazione intera geme nelle doglie del parto , in attesa della rivelazione dei figli di Dio. Essa infatti “nutre la speranza di essere lei pure liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella libertà della Gloria dei figli di Dio” (Rom 8,20). Quando e come finirà questo tempo di preparazione? Quandon il pianto della semina si muterà in riso di giubilo (Sl 126) , il nostro lamento in danza e la veste di sacco in abito di gioia (Sl 30,12)? La quantità sovrabbondante del profumo - come fu sovrabbondante il vino a Cana e il pane sul monte - , i lenzuoli di lino, il sepolcro nuovo : tutto è preparazione al mattino dell'ottavo giorno. Il profumo rimanda alla scena sponsale di Betania , che anticipava la Sua sepoltura (12,7) . ora il sepolcro stesso, casa di ogni uomo, è pieno di profumo. La morte di Gesù è in verità l'effusione del Dio Amore : profumo effuso è il Suo nome. Il Suo Corpo profuma di vita persino la ,morte . Dio è tutto in tutti. Grande è il mistero del sabato santo : l'amore, più forte della morte , raggiunge l'inferno e porta salvezza a tutta la storia , passata , presente e futura. (1Pt 3,18-22) , colmando di luce ogni memoria di morte. E' l'evangelizzazione del nostro inconscio. In Giovanni la sepoltura è vista come preparazione all' incontro. E' il “poco tempo” in cui non vediamo il Signore (16,16) . Lo cerchiamo e non Lo troviamo, perchè Lui è venuto a cercarci là dove noi siamo e non vogliamo essere. E' per noi un momento di afflizione , come per la donna prima di partorire. Ma sono doglie che fan venire al mondo l'uomo nuovo. Allora ci rallegreremo e nessuno potrà toglierci la nostra gioia : sarà per noi, come per Maria Maddalena, l'abbraccio con lo Sposo. E sarà mattino di Pasqua, il primo dei sabati, ottavo giorno senza fine.
S. FAUSTI - L'ora del compimento è venuta. La carne del Verbo, riposando nel grembo della terra, la lievita della Sua vita e dà inizio al mondo nuovo.
RispondiEliminaL'eredità del Figlio attende di essere accolta da tutti i fratelli, come dal discepolo amato.
Nel frattempo è preparazione della Pasqua.
Il dono di Dio è già perfetto.
Ma per noi è ancora nascosto, come il seme sotto terra.
Questa terra è ormai ciascuno di noi, che prende e mangia il Suo Corpo dato per noi.
Il tempo che ci è dato di vivere , è ormai “preparazione” della Pasqua , nostra e di tutto il creato.
La creazione intera geme nelle doglie del parto , in attesa della rivelazione dei figli di Dio.
Essa infatti “nutre la speranza di essere lei pure liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella libertà della Gloria dei figli di Dio” (Rom 8,20).
Quando e come finirà questo tempo di preparazione?
Quandon il pianto della semina si muterà in riso di giubilo (Sl 126) , il nostro lamento in danza e la veste di sacco in abito di gioia (Sl 30,12)?
La quantità sovrabbondante del profumo - come fu sovrabbondante il vino a Cana e il pane sul monte - , i lenzuoli di lino, il sepolcro nuovo : tutto è preparazione al mattino dell'ottavo giorno.
Il profumo rimanda alla scena sponsale di Betania , che anticipava la Sua sepoltura (12,7) .
ora il sepolcro stesso, casa di ogni uomo, è pieno di profumo.
La morte di Gesù è in verità l'effusione del Dio Amore : profumo effuso è il Suo nome.
Il Suo Corpo profuma di vita persino la ,morte . Dio è tutto in tutti.
Grande è il mistero del sabato santo : l'amore, più forte della morte , raggiunge l'inferno e porta salvezza a tutta la storia , passata , presente e futura. (1Pt 3,18-22) , colmando di luce ogni memoria di morte. E' l'evangelizzazione del nostro inconscio.
In Giovanni la sepoltura è vista come preparazione all' incontro.
E' il “poco tempo” in cui non vediamo il Signore (16,16) .
Lo cerchiamo e non Lo troviamo, perchè Lui è venuto a cercarci là dove noi siamo e non vogliamo essere. E' per noi un momento di afflizione , come per la donna prima di partorire.
Ma sono doglie che fan venire al mondo l'uomo nuovo.
Allora ci rallegreremo e nessuno potrà toglierci la nostra gioia : sarà per noi, come per Maria Maddalena, l'abbraccio con lo Sposo.
E sarà mattino di Pasqua, il primo dei sabati, ottavo giorno senza fine.