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lunedì 24 ottobre 2016

"AHORA" Ju 16,27-28

3 commenti:

  1. VANGELO DEL GIORNO
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    (Gv 16,23b-28)

    In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:

    «In verità, in verità io vi dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà.
    Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena.
    Queste cose ve le ho dette in modo velato, ma viene l'ora in cui non vi parlerò più in modo velato e apertamente vi parlerò del Padre. In quel giorno chiederete nel mio nome e non vi dico che pregherò il Padre per voi: il Padre stesso infatti vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto che io sono uscito da Dio.
    Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo e vado al Padre».

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    Lui prega per noi davanti al Padre. A me è sempre piaciuto, questo. Gesù, nella sua resurrezione, ha avuto un corpo bellissimo: le piaghe della flagellazione, delle spine, sono sparite, tutte. I lividi dei colpi, sono spariti. Ma Lui ha voluto avere sempre le piaghe, e le piaghe sono precisamente la sua preghiera di intercessione al Padre: ‘Ma … guarda … questo Ti chiede nel nome mio, guarda!’. Questa è la novità che Gesù ci dice. Ci dice questa novità: avere fiducia nella sua passione, avere fiducia nella sua vittoria sulla morte, avere fiducia nelle sue piaghe. Lui è il sacerdote e questo è il sacrificio: le sue piaghe. E questo ci da fiducia, eh? Ci da il coraggio di pregare”. (Santa Marta, 11 maggio 2013)

    precedono commenti
    "EN MI NOMBRE" Ju 16,23-24
    "CLARAMENTE" Ju 16,25-26

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    Risposte

    1. Parole del Santo Padre
      ...La preghiera verso il padre in nome di Gesù ci fa uscire da noi stessi. La preghiera che ci annoia è sempre dentro noi stessi, è come un pensiero che va e viene. Ma la vera preghiera, uscire da noi stessi verso il Padre in nome di Gesù, è un Esodo da noi stessi. Se noi non riusciamo a uscire da noi stessi verso il fratello bisognoso, verso l’ammalato, l’ignorante, il povero, lo sfruttato, se noi non riusciamo a fare questa uscita da noi stessi verso quelle piaghe non impareremo mai la libertà che ci porta nell’altra uscita da noi stessi verso le piaghe di Gesù. Ci sono due uscite da noi stessi: una verso le piaghe di Gesù, l’altra verso le piaghe dei nostri fratelli e sorelle. E questa è la strada che Gesù vuole nella nostra preghiera. (Omelia Santa Marta, 11 maggio 2013)

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  2. FAUSTI - E' il momento in cui c'è la massima sintonia tra i due, l'ora in cui il Figlio rivela il Padre , e noi finalmente, dal più piccolo al più grande, conosciamo chi è il Signore. Allora noi, con Paolo, potremo esclamare che nulla ci può separare dall'amore di Dio. Non certo da quello che noi abbiamo per Lui, ma da quello che Lui ha per noi in Cristo Gesù, nostro Signore.
    Egli ha parlato dell'odio del mondo e dell'afflizione che i discepoli dovranno affrontare dopo di Lui, con Lui e come Lui.
    Gesù vuol farci superare il turbamento e darci la Sua pace.
    Questa Pace è “in me” dice Gesù , consiste nell'essere in Lui, con-sorti di Lui e del Suo destino .
    La Pace sarà il dono di quel giorno quando il Risorto si manifesterà e vincerà le nostre paure.
    Proprio mentre “nel mondo” abbiamo tribolazioni “in Lui” abbiamo la Sua stessa Pace di Figlio, che è sempre con il Padre.
    “Ma abbiate coraggio, Io ho vinto il mondo”
    La croce non è la vittoria del male , ma la vittoria dell'Amore.
    Con questa fede anche il discepolo nasce da Dio e vince il mondo

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