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mercoledì 26 ottobre 2016

"NO ESTOY SOLO" JU 16, 31-32


3 commenti:

  1. H. U.v Balthasar – Tutto ciò che mi appartiene appartiene al Padre. Voi tutti, miei cari fratelli, io amo per amore del Padre.Voi siete la preda che nella mia marcia trionfale mi porto a casa e che verso davanti al suo trono. Credetemi, il Padre vi ama; vi ama al punto che non ha risparmiato neppure me e mi ha dato via per voi. Egli è Colui che fa, io solamente la sua azione. Egli ha progettato, creato e fondato,egli vi ha eletto, predestinato, amato quando eravate ancora peccatori e vi ha attirati a sé, affinché così da lui amati, possiate annunciare la grandezza della sua potenza.
    Suo è il Regno e dunque dovete pregare: venga il tuo regno.
    Sia fatta la tua, non la mia volontà. Il regno che ho costituito nel sangue e nell'angoscia, che è fondato oggi nel giorno di Pasqua, io lo restituisco nelle sue mani.

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  2. Antifona

    Riceverete la forza dello Spirito Santo che scenderà su di voi,
    e mi sarete testimoni fino ai confini della terra. Alleluia. (At 1,8)

    Colletta

    Venga su di noi, o Signore, la potenza dello Spirito Santo,
    perché aderiamo pienamente alla tua volontà
    e la possiamo testimoniare con una degna condotta di vita.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.
    Prima Lettura
    Avete ricevuto lo Spirito Santo quando siete venuti alla fede?

    Dagli Atti degli Apostoli
    At 19,1-8

    Mentre Apollo era a Corìnto, Paolo, attraversate le regioni dell'altopiano, scese a Èfeso.
    Qui trovò alcuni discepoli e disse loro: «Avete ricevuto lo Spirito Santo quando siete venuti alla fede?». Gli risposero: «Non abbiamo nemmeno sentito dire che esista uno Spirito Santo». Ed egli disse: «Quale battesimo avete ricevuto?». «Il battesimo di Giovanni», risposero. Disse allora Paolo: «Giovanni battezzò con un battesimo di conversione, dicendo al popolo di credere in colui che sarebbe venuto dopo di lui, cioè in Gesù».
    Udito questo, si fecero battezzare nel nome del Signore Gesù e, non appena Paolo ebbe imposto loro le mani, discese su di loro lo Spirito Santo e si misero a parlare in lingue e a profetare. Erano in tutto circa dodici uomini.
    Entrato poi nella sinagoga, vi poté parlare liberamente per tre mesi, discutendo e cercando di persuadere gli ascoltatori di ciò che riguarda il regno di Dio.

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale

    Dal Sal 67 (68)

    R. Regni della terra, cantate a Dio.
    Oppure:
    R. Cantate a Dio, inneggiate al suo nome.
    Oppure:
    R. Alleluia, alleluia, alleluia.

    Sorga Dio e siano dispersi i suoi nemici
    e fuggano davanti a lui quelli che lo odiano.
    Come si dissolve il fumo, tu li dissolvi;
    come si scioglie la cera di fronte al fuoco,
    periscono i malvagi davanti a Dio. R.

    I giusti invece si rallegrano,
    esultano davanti a Dio
    e cantano di gioia.
    Cantate a Dio, inneggiate al suo nome:
    Signore è il suo nome. R.

    Padre degli orfani e difensore delle vedove
    è Dio nella sua santa dimora.
    A chi è solo, Dio fa abitare una casa,
    fa uscire con gioia i prigionieri. R.

    Acclamazione al Vangelo

    Alleluia, alleluia.

    Se siete risorti con Cristo,
    cercate le cose di lassù, dove è Cristo
    seduto alla destra di Dio. (Col 3,1)

    Alleluia.


    Vangelo
    Abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!

    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 16,29-33

    In quel tempo, dissero i discepoli a Gesù: «Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t'interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio».
    Rispose loro Gesù: «Adesso credete? Ecco, viene l'ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me.
    Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!».

    Parola del Signore.

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  3. FAUSTI - “ Ma ora credete'” E' un'affermazione ironica. I discepoli ora credono di credere , tra poco crederanno di non credere. Ma , quando saranno dispersi e lo lasceranno solo, capiranno che è Lui a credere in loro, suoi fratelli, come nel Padre.
    Non l'hanno ancora visto sulla croce, dove si rivela.
    Il racconto della passione è lo scandalo incomprensibile della fede .
    Solo lì conosceranno “Io-Sono” e faranno esperienza dell'amore di Dio.
    La loro fede è embrionale e incompleta : non si è ancora confrontata con la gloria.
    La passione, iniziata nell'ultima cena, si va concludendo.
    Il travaglio è quasi alla fine : è l'ora del parto.
    I discepoli subiranno scandalo . il pastore sarà percosso e le pecore disperse,facile preda del lupo.
    Vedranno nella croce un fallimento. Solo la madre di Gesù e il discepolo amato coglieranno in essa
    il compimento dell'amore.
    Gesù predice la defezione dei discepoli, come già aveva predetto il rinnegamento di Pietro.
    Nella Sua solitudine Gesù si rivelerà come l'Unigenito che ci ama dello stesso amore del Padre.
    L'abbandono dei discepoli sarà momentaneo. Proprio in esso Gesù rivelerà a Sua gloria , amore fedele che non abbandona neppure chi lo abbandona. Allora noi, con Paolo, potremo esclamare che nulla ci può separare dall'amore di Dio. Non certo da quello che noi abbiamo per Lui, ma da quello che lui ha per noi in Cristo Gesù, nostro Signore.
    Il Figlio affronta questa solitudine perchè ama come è amato dal Padre .
    E' il momento in cui c'è la massima sintonia tra i due, l'ora in cui il Figlio rivela il Padre , e noi finalmente, dal più piccolo al più grande, conosciamo chi è il Signore.

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