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lunedì 10 ottobre 2016

"QUANDO..." Ju 16,12-13


6 commenti:

  1. S. FAUSTI – Gesù , col Suo andarsene, ci ha detto tutto su Dio , non può dirci o darci di più.
    Ma l'amore sorpassa ogni conoscenza . C'è sempre un di più da capire, che rimane non detto.
    Lo Spirito ci farà capire il “non detto” di ciò che Gesù ci ha detto , attualizzerà nella storia la Sua presenza., parlando qui e ora di ciò che Egli ha detto allora. Tutta la storia è compimento della rivelazione del Figlio, alla luce dell'amore che aumenta la conoscenza e della conoscenza che cresce in amore. La Parola, principio di tutto, ha un peso specifico superiore a qualsiasi realtà.
    Solo dopo la croce, dove vediamo e accogliamo il Suo amore, comprendiamo ciò che Gesù ha detto e siamo in grado di portare il peso delle Sue Parole.
    Se il Vangelo ci racconta Gesù, lo Spirito d'amore è come la luce che ce lo fa comprendere e vivere.
    E' vero che la carne di Gesù ci ha mostrato la gloria.
    Ma questa non è mai totalmente capita , sarà sempre più comprensibile , all'infinito, perché è infinita.
    E' una verità dinamica, un cammino di comprensione e di amore senza fine.
    Cessato il “dire” di Gesù, continuerà il “parlare” dello Spirito n noi, che renderà presenti a noi le Sue Parole.
    La Parola diventata carne ci ha rivelato tutto . Lo Spirito : lo Spirito ce la ripete e annuncia di nuovo, dandoci la luce e per interpretarla e viverla nella nostra situazione concreta.
    Lo Spirito della Verità ci farà comprendere il mistero del Figlio nella storia : è lo Spirito di profezia, che ci fa leggere ciò che avviene alla luce di “Colui che viene”.
    La profezia cristiana consiste nel vedere il presente alla luce del passato di Gesù .
    Ciò che è accaduto a Lui , accade e accadrà a ogni discepolo, in ogni luogo e tempo.
    La nostra profezia è ricordo attualizzante di Gesù, : ci fa vedere cosa Lui fa, ora come allora.
    Anzi, ci dona di vedere la realtà con i Suoi occhi di Figlio, che sono gli stessi del Padre.

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  2. Salmo 76

    2 La mia voce sale a Dio e grido aiuto;
    la mia voce sale a Dio, finché mi ascolti.
    3 Nel giorno dell'angoscia io cerco il Signore,
    tutta la notte la mia mano è tesa e non si stanca;
    io rifiuto ogni conforto.
    4 Mi ricordo di Dio e gemo,
    medito e viene meno il mio spirito.
    5 Tu trattieni dal sonno i miei occhi,
    sono turbato e senza parole.
    6 Ripenso ai giorni passati,
    ricordo gli anni lontani.
    7 Un canto nella notte mi ritorna nel cuore:
    rifletto e il mio spirito si va interrogando.
    8 Forse Dio ci respingerà per sempre,
    non sarà più benevolo con noi?
    9 È forse cessato per sempre il suo amore,
    è finita la sua promessa per sempre?
    10 Può Dio aver dimenticato la misericordia,
    aver chiuso nell'ira il suo cuore?
    11 E ho detto: «Questo è il mio tormento:
    è mutata la destra dell'Altissimo».
    12 Ricordo le gesta del Signore,
    ricordo le tue meraviglie di un tempo.
    13 Mi vado ripetendo le tue opere,
    considero tutte le tue gesta.
    14 O Dio, santa è la tua via;
    quale dio è grande come il nostro Dio?
    15 Tu sei il Dio che opera meraviglie,
    manifesti la tua forza fra le genti.
    16 È il tuo braccio che ha salvato il tuo popolo,
    i figli di Giacobbe e di Giuseppe.
    17 Ti videro le acque, Dio,
    ti videro e ne furono sconvolte;
    sussultarono anche gli abissi.
    18 Le nubi rovesciarono acqua,
    scoppiò il tuono nel cielo;
    le tue saette guizzarono.
    19 Il fragore dei tuoi tuoni nel turbine,
    i tuoi fulmini rischiararono il mondo,
    la terra tremò e fu scossa.
    20 Sul mare passava la tua via,
    i tuoi sentieri sulle grandi acque
    e le tue orme rimasero invisibili.
    21 Guidasti come gregge il tuo popolo
    per mano di Mosè e di Aronne.

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  3. Antifona

    Ti loderò, Signore, tra le genti,
    e annuncerò il tuo nome ai miei fratelli. Alleluia. (Cf. Sal 17,50; 21,23)

    Colletta

    O Padre, che ci doni la grazia di celebrare nel mistero
    la risurrezione del tuo Figlio,
    fa’ che possiamo rallegrarci
    con tutti i santi nel giorno della sua venuta nella gloria.
    Egli è Dio, e vive e regna con te.


    Prima Lettura
    Colui che, senza conoscerlo, voi adorate, io ve lo annuncio.

    Dagli Atti degli Apostoli
    At 17,15.22-18,1

    In quei giorni, quelli che accompagnavano Paolo lo condussero fino ad Atene e ripartirono con l'ordine, per Sila e Timòteo, di raggiungerlo al più presto.
    Paolo, in piedi in mezzo all'Areòpago, disse: «Ateniesi, vedo che, in tutto, siete molto religiosi. Passando infatti e osservando i vostri monumenti sacri, ho trovato anche un altare con l'iscrizione: "A un dio ignoto".
    Ebbene, colui che, senza conoscerlo, voi adorate, io ve lo annuncio. Il Dio che ha fatto il mondo e tutto ciò che contiene, che è Signore del cielo e della terra, non abita in templi costruiti da mani d'uomo né dalle mani dell'uomo si lascia servire come se avesse bisogno di qualche cosa: è lui che dà a tutti la vita e il respiro e ogni cosa. Egli creò da uno solo tutte le nazioni degli uomini, perché abitassero su tutta la faccia della terra. Per essi ha stabilito l'ordine dei tempi e i confini del loro spazio perché cerchino Dio, se mai, tastando qua e là come ciechi, arrivino a trovarlo, benché non sia lontano da ciascuno di noi. In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo, come hanno detto anche alcuni dei vostri poeti: "Perché di lui anche noi siamo stirpe".
    Poiché dunque siamo stirpe di Dio, non dobbiamo pensare che la divinità sia simile all'oro, all'argento e alla pietra, che porti l'impronta dell'arte e dell'ingegno umano. Ora Dio, passando sopra ai tempi dell'ignoranza, ordina agli uomini che tutti e dappertutto si convertano, perché egli ha stabilito un giorno nel quale dovrà giudicare il mondo con giustizia, per mezzo di un uomo che egli ha designato, dandone a tutti prova sicura col risuscitarlo dai morti».
    Quando sentirono parlare di risurrezione dei morti, alcuni lo deridevano, altri dicevano: «Su questo ti sentiremo un'altra volta». Così Paolo si allontanò da loro. Ma alcuni si unirono a lui e divennero credenti: fra questi anche Dionigi, membro dell'Areòpago, una donna di nome Dàmaris e altri con loro.
    Dopo questi fatti Paolo lasciò Atene e si recò a Corìnto.

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale

    Dal Sal 148

    R. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria.
    Oppure:
    R. Alleluia, alleluia, alleluia.

    Lodate il Signore dai cieli,
    lodatelo nell'alto dei cieli.
    Lodatelo, voi tutti, suoi angeli,
    lodatelo, voi tutte, sue schiere. R.

    I re della terra e i popoli tutti,
    i governanti e i giudici della terra,
    i giovani e le ragazze,
    i vecchi insieme ai bambini
    lodino il nome del Signore. R.

    Perché solo il suo nome è sublime:
    la sua maestà sovrasta la terra e i cieli.
    Ha accresciuto la potenza del suo popolo.
    Egli è la lode per tutti i suoi fedeli,
    per i figli d'Israele, popolo a lui vicino. R.

    Acclamazione al Vangelo

    Alleluia, alleluia.

    Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito
    perché rimanga con voi per sempre. (Gv 14,16)

    Alleluia.

    Vangelo
    Lo Spirito della verità vi guiderà a tutta la verità.

    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 16,12-15

    In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
    «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
    Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
    Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

    Parola del Signore.

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    Risposte
    1. De Lubac - "La terra, che senza Dio potrebbe cessare di essere un caos solo per diventare una prigione,
      è in realtà il campo magnifico e doloroso dove si prepara la nostra esistenza eterna.

      Elisabetta della Trinità - Mio Dio Trinità che adoro –
      L'Amore del Padre e del Figlio crea continuamente nel cuore del cristiano la realtà spirituale di una nuova esistenza.
      Nella fede, mediante la quale il Padre porta a compimento l disegno eterno di farci figli ad immagine di Cristo, si dischiude la dimensione divina dell'esistenza umana.
      L'uomo è un “santuario dell'Amore”, di fronte al quale si rivela inadeguato ogni tentativo di definizione.
      La luce della fede fa tacere ogni discorso portando all'adorazione, perché fa vedere le cose come sono in realtà, così come le vede Dio.
      La misteriosa inabitazione della Trinità conferisce all'uomo una dignità infinita.

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  4. OGNI MIA PAROLA https://www.youtube.com/watch?v=wqfa4cswzU8

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