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martedì 11 ottobre 2016

"ÉL ME GLORIFICARÁ" Ju 16,14 - 15


4 commenti:

  1. S. FAUSTI – Gesù ha rivelato la Gloria che il Figlio da sempre aveva, prima della fondazione del mondo. Qui si parla della glorificazione futura del Figlio nei suoi fratelli, mediante lo Spirito che li farà vivere come Lui.
    Infatti dice Gesù :”Ho dato loro la gloria che Tu hai dato a me”, perché “l'amore con il quale amasti me sia in essi e io in loro”.
    Il Consolatore glorificherà in noi il Figlio prendendo ciò che è Suo, la Sua comunione con il Padre, comunicandolo a noi.
    Il Figlio è Uno con il Padre (10,30) : ha la stessa vita e la stessa gloria, lo stesso amore e la stessa volontà di salvare il mondo.
    Lo Spirito trasmette tutto questo a noi, introducendoci nel mistero della Trinità, Amore tra Padre e Figlio, che si effonde su ogni creatura.
    Il questo consiste essenzialmente la Sua opera, che glorifica il Figlio nei fratelli , fino a che Dio sia tutto in tutti.
    Così entriamo sempre più nel Suo rapporto ineffabile di Figlio con il Padre, diventando noi stessi figli. Allora la nostra carne, come la Sua, sarà esegesi del Dio invisibile.
    Questa è la glorificazione del Figlio che lo Spirito della Verità condurrà avanti nella storia,
    grazie al fatto che “Gesù se ne va” al Padre.

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  2. De Lubac - "La terra, che senza Dio potrebbe cessare di essere un caos solo per diventare una prigione,
    è in realtà il campo magnifico e doloroso dove si prepara la nostra esistenza eterna.

    Elisabetta della Trinità - Mio Dio Trinità che adoro – L'Amore del Padre e del Figlio crea continuamente nel cuore del cristiano la realtà spirituale di una nuova esistenza.
    Nella fede, mediante la quale il Padre porta a compimento l disegno eterno di farci figli ad immagine di Cristo, si dischiude la dimensione divina dell'esistenza umana.
    L'uomo è un “santuario dell'Amore”, di fronte al quale si rivela inadeguato ogni tentativo di definizione.
    La luce della fede fa tacere ogni discorso portando all'adorazione, perché fa vedere le cose come sono in realtà, così come le vede Dio.
    La misteriosa inabitazione della Trinità conferisce all'uomo una dignità infinita.
    ...

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  3. Dagli Atti degli Apostoli
    At 17,15.22 - 18,1

    In quei giorni, quelli che accompagnavano Paolo lo condussero fino ad Atene e ripartirono con l'ordine, per Sila e Timòteo, di raggiungerlo al più presto.
    Paolo, in piedi in mezzo all'Areòpago, disse: «Ateniesi, vedo che, in tutto, siete molto religiosi. Passando infatti e osservando i vostri monumenti sacri, ho trovato anche un altare con l'iscrizione: "A un Dio ignoto".
    Ebbene, colui che, senza conoscerlo, voi adorate, io ve lo annuncio. Il Dio che ha fatto il mondo e tutto ciò che contiene, che è Signore del cielo e della terra, non abita in templi costruiti da mani d'uomo né dalle mani dell'uomo si lascia servire come se avesse bisogno di qualche cosa: è lui che dà a tutti la vita e il respiro e ogni cosa. Egli creò da uno solo tutte le nazioni degli uomini, perché abitassero su tutta la faccia della terra. Per essi ha stabilito l'ordine dei tempi e i confini del loro spazio perché cerchino Dio, se mai, tastando qua e là come ciechi, arrivino a trovarlo, benché non sia lontano da ciascuno di noi. In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo, come hanno detto anche alcuni dei vostri poeti: "Perché di lui anche noi siamo stirpe".
    Poiché dunque siamo stirpe di Dio, non dobbiamo pensare che la divinità sia simile all'oro, all'argento e alla pietra, che porti l'impronta dell'arte e dell'ingegno umano. Ora Dio, passando sopra ai tempi dell'ignoranza, ordina agli uomini che tutti e dappertutto si convertano, perché egli ha stabilito un giorno nel quale dovrà giudicare il mondo con giustizia, per mezzo di un uomo che egli ha designato, dandone a tutti prova sicura col risuscitarlo dai morti».

    Quando sentirono parlare di risurrezione dei morti, alcuni lo deridevano, altri dicevano: «Su questo ti sentiremo un'altra volta». Così Paolo si allontanò da loro. Ma alcuni si unirono a lui e divennero credenti: fra questi anche Dionigi, membro dell'Areòpago, una donna di nome Dàmaris e altri con loro.

    Dopo questi fatti Paolo lasciò Atene e si recò a Corìnto.

    VANGELO DEL GIORNO
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 16,12-15

    In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:

    «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.

    Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
    Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    Un cristiano deve annunziare Gesù Cristo in una maniera che Gesù Cristo venga accettato, ricevuto, non rifiutato. E Paolo sa che lui deve seminare questo messaggio evangelico. Lui sa che l’annunzio di Gesù Cristo non è facile, ma che non dipende da lui: lui deve fare tutto il possibile, ma l’annunzio di Gesù Cristo, l’annunzio della verità, dipende dalla Spirito Santo. Gesù ci dice nel Vangelo di oggi: ‘Quando verrà Lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità’. Paolo non dice agli ateniesi: ‘Questa è la enciclopedia della verità. Studiate questo e avrete la verità, la verità!’. No! La verità non entra in una enciclopedia. La verità è un incontro; è un incontro con la Somma verità: Gesù, la grande verità”. (Santa Marta, 8 maggio 2013)

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  4. OGNI MIA PAROLA https://www.youtube.com/watch?v=wqfa4cswzU8

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