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mercoledì 5 ottobre 2016

"LO ENVIARÉ" Ju 16,6-7


2 commenti:

  1. LETTURA DEL GIORNO
    Dagli Atti degli Apostoli
    At 16,22-34

    In quei giorni, la folla [degli abitanti di Filippi] insorse contro Paolo e Sila, e i magistrati, fatti strappare loro i vestiti, ordinarono di bastonarli e, dopo averli caricati di colpi, li gettarono in carcere e ordinarono al carceriere di fare buona guardia. Egli, ricevuto quest’ordine, li gettò nella parte più interna del carcere e assicurò i loro piedi ai ceppi.

    Verso mezzanotte Paolo e Sila, in preghiera, cantavano inni a Dio, mentre i prigionieri stavano ad ascoltarli. D’improvviso venne un terremoto così forte che furono scosse le fondamenta della prigione; subito si aprirono tutte le porte e caddero le catene di tutti.
    Il carceriere si svegliò e, vedendo aperte le porte del carcere, tirò fuori la spada e stava per uccidersi, pensando che i prigionieri fossero fuggiti. Ma Paolo gridò forte: «Non farti del male, siamo tutti qui». Quello allora chiese un lume, si precipitò dentro e tremando cadde ai piedi di Paolo e Sila; poi li condusse fuori e disse: «Signori, che cosa devo fare per essere salvato?». Risposero: «Credi nel Signore Gesù e sarai salvato tu e la tua famiglia». E proclamarono la parola del Signore a lui e a tutti quelli della sua casa.
    Egli li prese con sé, a quell’ora della notte, ne lavò le piaghe e subito fu battezzato lui con tutti i suoi; poi li fece salire in casa, apparecchiò la tavola e fu pieno di gioia insieme a tutti i suoi per avere creduto in Dio.


    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 137 (138)
    R. La tua destra mi salva, Signore.
    Oppure:
    Il tuo amore è per sempre.
    Oppure:
    Alleluia, alleluia, alleluia.
    Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
    hai ascoltato le parole della mia bocca.
    Non agli dèi, ma a te voglio cantare,
    mi prostro verso il tuo tempio santo. R.

    Rendo grazie al tuo nome per il tuo amore e la tua fedeltà:
    hai reso la tua promessa più grande del tuo nome.
    Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto,
    hai accresciuto in me la forza. R.

    La tua destra mi salva.
    Il Signore farà tutto per me.
    Signore, il tuo amore è per sempre:
    non abbandonare l’opera delle tue mani. R.


    VANGELO DEL GIORNO
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 16,5-11

    In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
    «Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore.
    Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi.
    E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato».

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    Quello che nella Bibbia si dice con una parola greca, ma tanto piena, la Hypomoné, sopportare nella vita il lavoro di tutti i giorni: le contraddizioni, le tribolazioni, tutto questo. Questi - Paolo e Sila - sopportano le tribolazioni, sopportano le umiliazioni: Gesù le ha sopportate, è entrato in pazienza. Questo è un processo, un processo di maturità cristiana, attraverso la strada della pazienza. Un processo da tempo, che non si fa da un giorno all’altro: si fa durante tutta la vita per venire alla maturità cristiana”. (S. Marta, 7 maggio 2013)

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  2. FAUSTI –-” Conviene a voi che io me ne vada. Infatti , se non me ne vado, il Consolatore non verrà a voi!”, dice Gesù ai discepoli che sono tristi per la Sua partenza. Riprende il tema centrale dell'ultima Cena : il Suo andarsene non è fallimento ma compimento della Sua opera.
    Infatti è per Lui il ritorno al Padre e per noi il dono dello Spirito.
    Egli, che prima era “presso” di noi nella presenza terrena di Gesù, dopo la Sua partenza dimorerà “in”noi. Queste Parole di Gesù sono un conforto per i discepoli che dovranno affrontare le Sue stesse difficoltà .
    Lo Spirito della verità testimonierà a loro favore, facendo loro comprendere il Suo andarsene come vittoria sul male e rendendoli capaci di portare la Sua stessa testimonianza.
    L'andarsene di Gesù crea un vortice che risucchia anche noi dietro di Lui.
    Il tempo tra la Sua partenza e il Suo ritorno è la storia della nostra vita nello Spirito.
    Il Figlio, andandosene, ci dà la pienezza dell'amore del Padre: ci consegna lo Spirito, ci fa nascere dall'alto, ci vivifica e invia ai fratelli, perché portiamo a tutti la riconciliazione.
    La Chiesa infatti testimonia al mondo che la sua Verità autentica è l'Amore da cui viene e verso cui va. La nostra vita nello Spirito è unione affettiva ma anche effettiva con Gesù ; con e come Lui portiamo avanti il processo di salvezza.
    Così si realizza il nostro ritorno al Padre , che si compie giorno dopo giorno nel segno dell'amore verso i fratelli.
    La Sua assenza da noi diventa la Sua presenza in noi, e, attraverso di noi, al mondo intero.
    L'andata di Gesù è come il sorgere del sole che raggiungerà il pieno fulgore , lo scaturire della sorgente che feconderà la terra, l'inizio del Regno che abbraccerà tutti.
    La nostra esistenza di discepoli ha quindi un valore “escatologico”, definitivo .
    È già vita eterna, perchè viviamo da figli e da fratelli.
    Ma ha anche un valore “apocalittico” e “salvifico” : svela e svelando , dona la Vita del Figlio a chiunque L'accoglie.

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