Translate

giovedì 20 ottobre 2016

"CLARAMENTE" Ju 16,25-26

5 commenti:

  1. S. FAUSTI – Finora Gesù ha parlato in similitudini. Tutta la Sua azione è similitudine, segno della Gloria (2,11) che presto ci rivelerà e donerà.
    Tra poco viene un'ora , che è l'ora in cui tutto si compie.
    Allora Gesù non parlerà più con similitudini, ma con il dono della Sua Carne e del Suo Spirito.
    Dai segni della gloria passeremo alla gloria stessa, che ci farà vedere il significato dei segni.
    È “quel giorno” in cui “voi saprete che io sono nel Padre e voi in me e io in voi” (14,20).
    Allora tutto sarà chiaro e non gli domanderemo più nulla. Sarà il giorno della resurrezione in cui accoglieremo lo Spirito.
    In quel giorno chiederemo nel nome di Gesù . E Lui non chiederà per noi, perché in Lui avremo diretto accesso al Padre. Grazie al Suo “andarsene” , ci ha fatto dono del Suo Spirito, che grida in noi:”Abbà” (Gal 4,6 – Rm 8,15).

    RispondiElimina
  2. Antifona
    Riceverete la forza dello Spirito Santo che scenderà su di voi,
    e mi sarete testimoni fino ai confini della terra. Alleluia. (At 1,8)

    Colletta
    Venga su di noi, o Signore, la potenza dello Spirito Santo,
    perché aderiamo pienamente alla tua volontà
    e la possiamo testimoniare con una degna condotta di vita.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Avete ricevuto lo Spirito Santo quando siete venuti alla fede?
    Dagli Atti degli Apostoli
    At 19,1-8

    Mentre Apollo era a Corìnto, Paolo, attraversate le regioni dell'altopiano, scese a Èfeso.
    Qui trovò alcuni discepoli e disse loro: «Avete ricevuto lo Spirito Santo quando siete venuti alla fede?». Gli risposero: «Non abbiamo nemmeno sentito dire che esista uno Spirito Santo». Ed egli disse: «Quale battesimo avete ricevuto?». «Il battesimo di Giovanni», risposero. Disse allora Paolo: «Giovanni battezzò con un battesimo di conversione, dicendo al popolo di credere in colui che sarebbe venuto dopo di lui, cioè in Gesù».
    Udito questo, si fecero battezzare nel nome del Signore Gesù e, non appena Paolo ebbe imposto loro le mani, discese su di loro lo Spirito Santo e si misero a parlare in lingue e a profetare. Erano in tutto circa dodici uomini.
    Entrato poi nella sinagoga, vi poté parlare liberamente per tre mesi, discutendo e cercando di persuadere gli ascoltatori di ciò che riguarda il regno di Dio.

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 67 (68)

    R. Regni della terra, cantate a Dio.
    Oppure:
    R. Cantate a Dio, inneggiate al suo nome.
    Oppure:
    R. Alleluia, alleluia, alleluia.

    Sorga Dio e siano dispersi i suoi nemici
    e fuggano davanti a lui quelli che lo odiano.
    Come si dissolve il fumo, tu li dissolvi;
    come si scioglie la cera di fronte al fuoco,
    periscono i malvagi davanti a Dio. R.

    I giusti invece si rallegrano,
    esultano davanti a Dio
    e cantano di gioia.
    Cantate a Dio, inneggiate al suo nome:
    Signore è il suo nome. R.

    Padre degli orfani e difensore delle vedove
    è Dio nella sua santa dimora.
    A chi è solo, Dio fa abitare una casa,
    fa uscire con gioia i prigionieri. R.

    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Se siete risorti con Cristo,
    cercate le cose di lassù,
    dove è Cristo, seduto alla destra di Dio. (Col 3,1)

    Alleluia.


    Vangelo
    Abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 16,29-33

    In quel tempo, dissero i discepoli a Gesù: «Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t'interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio».
    Rispose loro Gesù: «Adesso credete? Ecco, viene l'ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me.
    Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!».

    Parola del Signore.

    RispondiElimina
  3. Parole dei Papi
    Noi crediamo che Gesù ha vinto definitivamente Satana e ci ha sottratti così alla paura nei suoi confronti. (…) Se in Gesù è avvenuta la sconfitta del maligno, la sua vittoria tuttavia dev’essere liberamente accettata da ciascuno di noi, finché il male non sia completamente eliminato. La lotta contro il male richiede quindi impegno e continua vigilanza. La liberazione definitiva è intravista solo in una prospettiva escatologica (cfr Ap 21, 4).

    Al di là delle nostre fatiche e degli stessi nostri fallimenti rimane questa consolante parola di Cristo: “Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto il mondo” (Gv 16, 33).
    (San Giovanni Paolo II - Udienza Generale , mercoledì, 18 agosto 1999)
    - ...La preghiera verso il Padre in nome di Gesù ci fa uscire da noi stessi. La preghiera che ci annoia è sempre dentro noi stessi, è come un pensiero che va e viene. Ma la vera preghiera, uscire da noi stessi verso il Padre in nome di Gesù, è un Esodo da noi stessi. Se noi non riusciamo a uscire da noi stessi verso il fratello bisognoso, verso l’ammalato, l’ignorante, il povero, lo sfruttato, se noi non riusciamo a fare questa uscita da noi stessi verso quelle piaghe non impareremo mai la libertà che ci porta nell’altra uscita da noi stessi verso le piaghe di Gesù. Ci sono due uscite da noi stessi: una verso le piaghe di Gesù, l’altra verso le piaghe dei nostri fratelli e sorelle. E questa è la strada che Gesù vuole nella nostra preghiera.
    (Papa Francesco Omelia Santa Marta, 11 maggio 2013)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Lui prega per noi davanti al Padre. A me è sempre piaciuto, questo. Gesù, nella sua resurrezione, ha avuto un corpo bellissimo: le piaghe della flagellazione, delle spine, sono sparite, tutte. I lividi dei colpi, sono spariti. Ma Lui ha voluto avere sempre le piaghe, e le piaghe sono precisamente la sua preghiera di intercessione al Padre: ‘Ma … guarda … questo Ti chiede nel nome mio, guarda!’. Questa è la novità che Gesù ci dice. Ci dice questa novità: avere fiducia nella sua passione, avere fiducia nella sua vittoria sulla morte, avere fiducia nelle sue piaghe. Lui è il sacerdote e questo è il sacrificio: le sue piaghe. E questo ci da fiducia, eh? Ci da il coraggio di pregare”. ( Papa Francesco Santa Marta, 11 maggio 2013)

      Elimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.